Napoli, 500 studenti al Mercadante ​contro le tossicodipendenze

Napoli, 500 studenti al Mercadante contro le tossicodipendenze
Più di 500 ragazzi provenienti dalle Scuole Secondarie di primo grado di Napoli, tra cui la Scuola Poerio, la Caruso e l’Istituto Comprensivo Fiorelli hanno...

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Più di 500 ragazzi provenienti dalle Scuole Secondarie di primo grado di Napoli, tra cui la Scuola Poerio, la Caruso e l’Istituto Comprensivo Fiorelli hanno gremito ieri, mercoledì 15 maggio, il Teatro Mercadante di Napoli per assistere a “Ragazzi Permale”, spettacolo sulle dipendenze da sostanze stupefacenti ideato e interpretato nell’ambito della campagna di prevenzione WeFree da ragazzi della Comunità di San Patrignano che hanno superato il problema della tossicodipendenza. A metà strada tra talk show e inchiesta, la rappresentazione teatrale chiude una due giorni di incontri e riflessioni sul problema della dipendenze giovanili promosso dall’Ambasciatrice della Comunità di San Patrignano a Napoli Maria Luisa Faraone Mennella.

 
Dopo le due tavole rotonde tenute ieri all’Istituto Carlo Poerio sul cosiddetto “gaming disorder”, l’uso compulsivo dei videogiochi classificato lo scorso anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità tra le malattie mentali, lo spettacolo “Ragazzi Permale, coordinato dallo scrittore e regista Francesco Apolloni, ha rappresentato l’occasione per parlare e discutere insieme agli adolescenti delle scuole napoletane del pericolo rappresentato da sostanze stupefacenti, spesso vissute e percepite non come pericolose o dannose, ma come semplici beni di consumo. Presenti al Mercadante anche i rappresentanti delle comunità campane di San Patrignano e Assunta Esposito, presidente dell’Angland (Associazione Nazionale Genitori Lotta alla Droga), che ancora oggi, a 81 anni, lavora ogni giorno con tossicodipendenti e le loro famiglie per indirizzarli a programmi di recupero e di reinserimento. «Ho perso mio figlio per colpa della droga. Da quando ho scoperto che si drogava – osserva Assunta Esposito rivolgendosi alla platea – non mi sono più fermata: dobbiamo parlare e stare vicino ai ragazzi. Non fate mai finta di niente. Si può sempre cambiare vita».

Sono molte le persone campane che nel corso degli anni sono state accolte dalla Comunità di San Patrignano. Dalla Campania sono state accolte negli anni 1.480 persone. Attualmente sono presenti 38 campani in percorso e 8 da Napoli. 


Non si può certo sperare di eliminare qualsiasi elemento rischioso dalla vita di un adolescente – ha affermato Faraone Mennella, ambasciatrice della Comunità di San Patrignano – né sperare che, in questo modo, non svilupperà mai una dipendenza. Gli adulti hanno però la responsabilità di indirizzare i più giovani verso comportamenti salutari e lo fanno dando l’esempio. Abbiamo deciso di stimolare una riflessione su questi temi qui a Napoli perché è anche, anzi è soprattutto da questi ambiti che si creano le premesse per una rigenerazione sociale e comunitaria».
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Il Mattino