Non riusciva a camminare per il dolore causato da una patologia degenerativa alla colonna vertebrale e i farmaci contro il dolore non avevano effetto. Una donna è stata...
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L'O-Arm è stato utilizzato per la prima volta nella struttura ospedaliera. Si tratta di una tecnologia innovativa che consente di migliorare i risultati chirurgici, ridurre i tempi dell'intervento e ridurre l'incidenza di possibili complicanze. È una particolare apparecchiatura radiologica chiamata O-Arm, che, alla stregua di una Tac intraoperatoria, dopo aver posizionato il paziente sul tavolo operatorio, acquisisce le immagini della regione da sottoporre ad intervento chirurgico, le rielabora e le trasferisce ad un sistema di neuronavigazione. Il neuronavigatore, da questo momento in poi, guida il chirurgo durante tutte le fasi dell'intervento con precisione millimetrica, senza dover ricorrere continuamente a controlli radiologici intraoperatori. In questo modo si riduce in maniera significativa la durata dell'intervento, si incrementa la precisione, si azzera l'esposizione degli operatori alle radiazioni e si riduce il rischio di infezioni perioperatorie.
La stessa apparecchiatura, unica al momento in Campania, è presente solamente in poche altre prestigiose strutture sanitarie in Italia (tra cui, l'Istituto Humanitas a Milano, il Policlinico Gemelli a Roma e il Policlinico di Messina). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino