Non paga la cocaina: gli spacciatori lo prendono a cinghiate e lo minacciano con un pitbull

Non paga la cocaina: gli spacciatori lo prendono a cinghiate e lo minacciano con un pitbull
Acquista cocaina che non riesce a pagare e per questo viene malmenato con una fibbia della cinta che lo fa finire al Pronto soccorso e minacciato con un coltello e un cane di...

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Acquista cocaina che non riesce a pagare e per questo viene malmenato con una fibbia della cinta che lo fa finire al Pronto soccorso e minacciato con un coltello e un cane di razza pitbull. Protagonista un assuntore di cocaina aquilano di 27 anni costretto a fare ricorso alle cure dei medici del Pronto soccorso a causa delle lesioni provocate dai due suoi aguzzini: K.M. macedone e A.C. di nazionalità romena, entrambi arrestati.


Secondo quanto accertato dagli agenti della Squadra mobile della Questura i due stranieri nei giorni precedenti avevano ceduto cocaina al giovane aquilano che però non aveva soldi per pagarla.


Dapprima i due si erano mostrati accondiscendenti a voler rimandare il pagamento a un momento successivo, poi invece il cambiamento repentino, ponendo in essere una serie di atti di violenza e minacce aggravate dall’impiego di un’arma da taglio e da punta (coltello) e di armi improprie (minaccia con cane pitbull e fibbia della cinta), oltre alla minaccia di mettere cocaina nell’autovettura del debitore e di chiamare poi la polizia per farlo arrestare.

I due stranieri, non contenti, oltre a richiedere al malcapitato consumatore la somma per la droga non pagata, avrebbero richiesto anche un’ulteriore somma per il danno subito secondo loro dal ritardo: 1800 euro complessivi.  Il cittadino macedone arrestato è stato tradotto dagli operatori della Squadra Mobile al carcere di Ascoli Piceno mentre il cittadino romeno è stato posto agli arresti domiciliari.


Nel corso di perquisizione nell’abitazione del cittadino romeno, gli agenti hanno rinvenuto dosi di stupefacenti e la cinta con la fibbia servita a colpire il giovane aquilano, costretto a fare ricorso alle cure dei medici del Pronto soccorso. Le indagini degli investigatori proseguono per verificare se gli stessi nel tempo si sono resi responsabili di analoghe azioni delittuose.

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Il Mattino