Rabbia e dolore, ma anche tanta compostezza. Sono questi i sentimenti che accomunano le migliaia di persone che questa sera, a Parigi, si stanno radunando nei pressi della...
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Jeanne Sénéchal, giornalista di Le Figaro che si trova sul posto, ha raccontato: «La cenere e le braci ci cadono sulla testa, i pompieri e la polizia urlano che è pericoloso e cercano di fare arretrare la gente. Le fiamme continuano a infuriare». Altrettanto drammatica è la testimonianza di un collega, Luc-Antoine Lenoir: «Alcuni dei presenti piangevano, altri si stringevano tra loro».
Sulla Rue du Fouarre, vicino alla cattedrale, un pompiere che abita nel quartiere ha assistito all'impressionante spettacolo con a fianco la sua bambina. L'uomo ha riferito che alcuni dei suoi colleghi sono saliti sulle torri della facciata per cercare di estinguere l'incendio che infuriava sul tetto. Ma la priorità, ha aggiunto, era quella di raggiungere le colonne più vicine ai focolai. «Bisogna pure che qualcuno ci vada», ha gridato, celando a fatica la sua frustrazione.
A due passi dalla cattedrale in fiamme si trovava anche Régis Perray, un artista di Nantes a passeggio con la famiglia vicino a Notre-Dame quando il fuoco è divampato. «Abbiamo visto del fumo levarsi sopra l'edificio - ha raccontato al quotidiano Presse Ocean -. Poi le fiamme, che rapidamente sono raddoppiate di intensità. C'erano migliaia di persone ammassate sui marciapiedi, sui ponti. Siamo tutti tristi, sconvolti. La guglia è crollata, il tetto ha ceduto. È una tragedia». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino