Usa 2020: i Trump parenti serpenti tra odio, soffiate e tradimenti

Usa 2020: i Trump parenti serpenti tra odio, soffiate e tradimenti
NEW YORK - La più accanita contro di lui è la nipote Mary, autrice del velenosissimo «Troppo, e mai abbastanza», che in un passaggio del libro recita:...

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NEW YORK - La più accanita contro di lui è la nipote Mary, autrice del velenosissimo «Troppo, e mai abbastanza», che in un passaggio del libro recita: «Donald non è soltanto un debole. Il suo ego è così fragile che deve essere puntellato ogni minuto, perché nel fondo del suo animo lui sa che nulla di quello che pretende di esibire in pubblico è vero». Mary è la cara nipotina che due anni fa ha trafugato diciannove casse di documenti fiscali che riguardavano lo zio, dallo studio di avvocati che li custodivano, e li ha consegnati al New York Times. Sulla base di quel fascicolo, il quotidiano ha scritto una articolo fiume, l'unico finora che abbia esposto anni di truffa da parte del tycoon ai danni dell'erario. Mary non è la sola Trump a mostrare la sua avversione per il fortunato imprenditore, oggi presidente degli Usa. Quando la sorella di Donald, Maryanne, venne a sapere della sua discesa in campo, la prima reazione fu: «Ma no, non succederà mai. È solo una delle sue pagliacciate!». Lo sappiamo perché la sempre carissima Mary ha registrato quelle parole, così come altri ameni insulti che la sorella magistrato ha riservato al più celebre fratello, come ad esempio: «Quei maledetti tweet, e le sue bugie, o mio Dio! Lo so che sto parlando troppo liberamente, ma che posso farci... le storie che cambiano, la mancanza di preparazione, le menzogne. Porca miseria!». Mai come in questi ultimi quattro anni la famiglia presidenziale e la biografia del presidente sono state esposte con tanta crudeltà agli occhi del pubblico, da parte degli stessi membri che la compongono.


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La cosa è ancora più sorprendente se si pensa che Donald Trump è ossessionato dall'idea di chiudere a chiave i segreti più intimi. Tutti i familiari che hanno avuto rapporti con lui, specialmente quelli di natura finanziaria, ma non solo, si sono impegnati a mantenere il silenzio firmando contratti di non divulgazione che prevedono multe salatissime. Salvo poi rinnegare l'impegno nel momento in cui decidono di pubblicare un libro, esattamente come hanno fatto una dozzina di ex collaboratori, che Trump ha denunciato puntualmente in tribunale per violazione del segreto di ufficio. Dal memoriale di Mary Trump sappiamo che il presidente da giovane ha pagato qualcun altro per sostenere al suo posto l'esame di ammissione all'università, e che il giorno in cui gli è stato detto che suo fratello Fred era stato ammesso moribondo in un letto d'ospedale, Donald è andato al cinema per evitare di dignificare con la sua presenza una parentela che aveva già cancellato dalla mente.
 

Dietro il sorriso da copertina di rotocalco che esibiscono in pubblico la figlia Ivanka e la moglie Melania c'è forse una delle tensioni più drammatiche della East Wing, l'ala privata della Casa Bianca, quella che ospita la famiglia presidenziale. Lo abbiamo subodorato tutti dai brevi primi piani della festa dell'inaugurazione, nei quali Melania si irrigidiva come una statua di sale dopo un sorriso di convenienza al passaggio di Ivanka. All'inizio della presidenza la giovane moglie ha rifiutato di trasferirsi all'indirizzo di 1.600 Pennsylvania Avenue, ed è rimasta per più di sei mesi nell'attico della Trump Tower a New York. Di fronte all'imbarazzo dei media, la Casa Bianca disse che mamma Melania temeva che il figlio Barron sarebbe stato traumatizzato da un trasferimento scolastico a metà anno. Sappiamo invece oggi che i legali della signora Trump stavano trattando con quelli del marito, e che Melania si è finalmente ricongiunta con lui solo dopo la firma di un nuovo testamento da parte di Donald, nel quale Barron, l'unico figlio che ha avuto da Melania, viene finalmente equiparato nella successione a tutti i fratelli e sorelle di primo e di secondo letto. Durante la sua assenza da Washington si era fatta largo l'idea che Ivanka fosse la vera first lady, e Melania non ha mai digerito l'idea. Nella sua mente la figliastra è alternativamente: «una principessa» o «un serpente». Lo sappiamo grazie ad una altra pugnalata alle spalle nella famiglia. Quella che l'amica del cuore di Melania: Stephanie Wisnton Wolkoff, le ha assestato con la pubblicazione del libro fresco di stampa: «Melania and me». Rancore personale, passione politica? No, quello che accomuna tutti questi tradimenti è solo la consapevolezza che ogni libro su Trump diventa un bestseller da un milione di copie. Lo stesso presidente è cosciente del tocco di Mida, a volte gratificante, altre umiliante, che lo accompagna. Nel fuorionda della recente visita in Louisiana dopo il passaggio dell'uragano Laura, è stato ripreso a fine conferenza stampa, seduto al tavolo vuoto, mentre firma a ripetizione fogli bianchi che poi distribuisce ai presenti: «Tieni, mettilo in vendita stasera su eBay dice laconicamente - vale 10mila dollari».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino