Odissea sulla Roma-Palermo: l'aereo non parte, passeggeri a terra. «Prigionieri per tre giorni»

Odissea sulla Roma-Palermo: l'aereo non parte, passeggeri a terra. «Prigionieri per tre giorni»
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Restare qualche giorno in più in Sicilia, con questo sole e questo mare, può apparire un privilegio.



Ma non tutti, anzi nessuno, tra i quasi 150 passeggeri del Palermo-Roma di Vueling di martedì sera ha preso bene la cancellazione del volo e soprattutto l'odissea che ne è seguita, con persone costrette a rimanere sull'isola anche per tre giorni in più, senza alternative praticabili.



La partenza del VY6159 era prevista per le 19.25, ma un'ora prima del teorico decollo viene annunciato un rinvio di oltre tre ore: 22.40. Un orario lontano che si rivelerà un miraggio, viste le continue proroghe. Nessuno conosce i motivi, girano voci di fantomatici radar guasti, di aerei bloccati ed equipaggi mancanti. Leggende aeroportuali che si diffondono al gate. Poi, poco prima di mezzanotte l'annuncio: il volo è cancellato.



Ci si precipita alla biglietteria per trovare una soluzione, ma i voli dei giorni successivi sono quasi tutti pieni e vueling non ha nessuna intenzione di organizzare un aereo ad hoc. A occuparsi della ricollocazione di 150 persone c'è una sola signora, addetta aeroportuale alla biglietteria, che nulla c'entra (e poco sa) della compagnia spagnola. La coda è enorme, con i bimbi che urlano e la compagnia che non compare mai. Gli ultimi finiscono alle cinque del mattino. La disperazione prende piede, ognuno con i suoi piccoli drammi più o meno grandi, c'è anche una ragazza che piange: «Mi devo sposare domani, fatemi tornare a Roma».



Poi, all'alba il trasferimento in un albergo nei pressi dell'aeroporto. Pochissimi riescono a trovare posto il giorno dopo, qualcuno viene messo sui voli di giovedì e altri addirittura venerdì. Altri preferiscono riprendersi i soldi e cercare di tornare un altri modi, ma treni e navi non hanno biglietti fino al weekend. Della compagnia nessuna traccia, non una persona per assistere i passeggeri danneggiati, non una mail, un sms. Niente di niente: "Abbiamo riprotetto tutti su altri voli e sistemato le persone in albergo" rispondono tramite l'ufficio stampa.



L'odissea sembra non finire mai, beffa dopo beffa: l'invidiata famiglia che ha trovato posto sul volo del giorno dopo viene respinta al momento del check-in: "I vostri nomi non ci sono". L'ultimo atto di un disastro organizzativo di una compagnia che si è molto allargata negli ultimi mesi. Forse senza averne i mezzi. Leggi l'articolo completo su
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