Una cena casalinga tra amici in una afosa notte di giugno si è trasformata in un nuovo caso di duplice omicidio a sfondo passionale. Le vittime sono un giovane ingegnere...
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L'uomo ha prima fatto bere alla coppia una sostanza narcotizzante, mescolata alle bibite servite a tavola, e poi li ha finiti. Si è accanito prima sulla sua ex, una bella ragazza dai lunghi capelli castani che aveva studiato all'Università Cà Foscari di Venezia, soffocandola in camera da letto, forse con un fazzoletto premuto a lungo sul volto, e poi ha rivolto la sua rabbia contro il "rivale", colpito a sprangate in cucina e finito, secondo una ipotesi, proprio nel palazzo, raggiunto in un disperato tentativo di fuga. La macchina nera della vittima, che lavorava nel veneziano per seguire il progetto del Superjet russo SSJ-100, è ancora parcheggiata sotto casa del suo carnefice ed è stata più volte sfiorata dagli uomini della scientifica, coordinati dal pm di turno Giorgio Gava, nel loro andirivieni sul luogo del delitto. Mentre i cronisti stazionavano sotto casa, è improvvisamente arrivata la madre dell'omicida, insieme ad un parente. Abita poco lontano ed era stata avvertita da un conoscente dell'affollamento di auto della Polizia davanti alla palazzina del figlio.
Ha chiesto subito a chi le si è parato davanti cosa fosse accaduto e sono stati gli stessi giornalisti ad accennarle l'accaduto.
Il Mattino