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Omicron 5, raffreddore o allergia? È la domanda principale che si pongono i cittadini non appena iniziano ad avvertire i primi sintomi di un malessere. Come fare a distinguerli? Il professor Tim Spector, epidemiologo del King's College di Londra, ha condotto uno studio analizzando le differenze tra i sintomi e ha pubblicato una guida completa per riconoscerli. L'invito resta comunque quello di sottoporsi a un tampone (possibilmente molecolare) per escludere con maggiore certezza la presenza del Covid.
Omicron 5, i sintomi
Con l'emergere delle nuove varianti, in particolare Omicron, l'approccio è notevolmente cambiato. Se nella prima fase della pandemia la perdita del gusto e dell'olfatto rappresentava il primo segnale del contagio Covid, ora la situazione è cambiata. I principali sintomi di questi mesi sono il naso che cola (66%), il mal di gola (65%), il mal di testa (64%), la tosse persistente (63%) e la stanchezza (62%). Oltre a questi, i più comuni associati al Covid, sono emersi sintomi come la diarrea, la nausea o il vomito. E secondo lo studio suggeriscono che non si tratti di raffreddore o di allergia, ma è plausibile che siano collegati a Omicron 5. In tal caso l'invito alle persone è di rimanere a casa, isolarsi ed evitare il contatto con altre persone e sottoporsi a un tampone.
Raffreddore o allergia
Il comune raffreddore, sebbene meno comune in estate, può colpire le persone tutto l'anno ed è particolarmente diffuso durante le stagioni dei concerti, degli eventi serali in spiaggia e durante le vacanze.
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Il Mattino