Cambogia, operaie svengono a centinaia nelle fabbriche tessili delle grandi griffe

Donne che svengono nelle fabbriche cambogiane Foto Reuters
Un lavoro che sfianca e sfinisce. Non solo nel corpo, ma anche nell’anima. E nella dignità. Fino a far perdere i sensi. Come accade sempre più nelle fabbriche...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un lavoro che sfianca e sfinisce. Non solo nel corpo, ma anche nell’anima. E nella dignità. Fino a far perdere i sensi. Come accade sempre più nelle fabbriche cambogiane, quelle in cui si taglia e si cuce per vestire noi occidentali affamati di vestiti mordi e fuggi, possibilmente a basso costo. Milioni di capi d’abbigliamento e scarpe anche di marche e griffe famose: 75 euro al mese, 50 centesimi l’ora, per turni pesantissimi. E in Cambogia l'affitto di una stanza arriva a 25 euro al mese. 

 

Avviene che, in enormi capannoni che sbucano come (bui) miraggi  dal nulla nei distretti industriali di Phnom Penh, operaie giovani se non giovanissime svengono. Improvvisamente e in gruppo. Anche in cinquanta, in cento. Tutte insieme. Soprattutto in questo periodo, quando l’estate da noi è agli sgoccioli ma da quelle parti il clima tropicale caldo umido picchia duro con l’afa che si mescola al sudore della fatica, della mancanza di riposo, del poco cibo. E dell’umiliazione portata addosso appiccicata sulla loro pelle. Cadono a terra o si accasciano sui loro banchetti. Circa 2 mila casi di svenimenti l’anno negli ultimi cinque. Con l’arrivo di infermieri e lettighe fra aghi e pezzi di stoffa, in una sorta di stop forzati. Un malessere sempre più diffuso. Una ribellione a questa schiavitù che riguarda oltre 600 mila cambogiane.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino