Oggi ricorre il 40simo anniversario della morte del capo della squadra mobile Boris Giuliano, ucciso il 21 luglio 1979 dal killer di Cosa nostra Leoluca Bagarella mentre si...
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Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il questore Renato Cortese, familiari di Giuliano, tra cui il figlio Alessandro questore di Napoli, il vicesindaco Fabio Giambrone, esponenti delle forze dell'ordine.
«14.610 giorni di assenza, 40 anni ...una vita intera in cui sono stati compiuti atti, scelte , vita, studio , passione, amore ... sono nati figli meravigliosi.... eppure l'assenza è stata sostituita da presenza piena di orgoglio, il dolore acuto da un dolore sordo interiore e la sofferenza dalla speranza che morire non è stato vano e che questa terra un giorno sarà bellissima». Sono le parole di Selima Giuliano, la figlia minore di Boris Giuliano.
Domani, alle 20.30, nel chiostro seicentesco della questura, andrà in scena una rappresentazione teatrale dedicata alla figura di Boris Giuliano, dal titolo «Diario di un tramutato sorriso», curata dal regista e drammaturgo palermitano Vincenzo Pirrotta, che si è ispirato a un'intervista rilasciata alla Rai dalla vedova del poliziotto, Maria Ines Leotta, dopo l'assassinio. L'opera rappresenta il testo di cinque lettere immaginarie scritte dalla moglie al marito Boris, che ne raccontano gli ultimi cinque giorni di vita. La lettera conclusiva è immaginata, invece, come scritta dopo la sua morte dal marito alla moglie. I testi avranno una colonna sonora originale del compositore Luca Mauceri, che la eseguirà dal vivo al pianoforte. In scena con Pirrotta, l'attrice Cinzia Maccagnano.
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Il Mattino