Città del Vaticano – In una epoca segnata sia dal mito di Prometeo che da quello di Narciso, dove si coltiva l'attitudine a desiderare qualunque cosa senza alcun...
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«Accogliendo la Legge di Dio nel cuore si capisce che i desideri vanno guidati, perché non tutto ciò che si desidera si può avere, e non è bene cedere a sentimenti egoistici e possessivi. Quando si accoglie la Legge di Dio nel cuore si capisce che bisogna abbandonare uno stile di vita fatto di promesse non mantenute, come anche passare dal divieto di giurare il falso alla decisione di non giurare affatto, assumendo l’atteggiamento di piena sincerità con tutti». Non tutti i desideri possono essere soddisfatti e, per questo, insiste il Papa, occorre fermarli alla radice. Francesco offre qualche esempio. Il divorzio, l'adulterio, l'omicidio, le guerre.
I comandamenti, di conseguenza, vanno vissuti «come uno strumento di libertà, ci aiutano a non essere schiavi delle passioni e del peccato»: «pensiamo alle guerre, alle conseguenze delle guerre, pensiamo a quella bambina morta di freddo in Siria, tante calamita', tante. Questo e' frutto delle passioni e la gente che fa la guerra non sa dominare le proprie passioni».
Francesco riconosce che la via dei comandamenti non è una passeggiata. «Gesù è consapevole che non è facile vivere i Comandamenti in questo modo così profondo e totalizzante. Per questo ci offre il soccorso del suo amore: Egli è venuto nel mondo non solo per dare compimento alla Legge, ma anche per donarci la sua Grazia, così che possiamo fare la volontà di Dio, amando Lui e i fratelli. Si tratta di fidarsi e affidarsi a Lui, accogliere la mano che Egli ci tende costantemente, affinché i nostri sforzi e il nostro necessario impegno possano essere sostenuti dal suo aiuto, ricolmo di bontà e di misericordia».
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Il Mattino