Papa Francesco chiede impegno mondiale contro la pedopornografia e i predatori del web

Papa Francesco chiede impegno mondiale contro la pedopornografia e i predatori del web
Città del Vaticano - Papa Francesco chiede più impegno ai governi e ai giganti del web contro la pedo pornografia anche se il Vaticano, per decisione della...

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Città del Vaticano - Papa Francesco chiede più impegno ai governi e ai giganti del web contro la pedo pornografia anche se il Vaticano, per decisione della Segreteria di Stato, ha appena fatto rientrare in fretta e furia dagli Usa un monsignore italiano sotto indagine negli Stati Uniti ma accusato dal Canada – che ne ha chiesto l’arresto  - per avere scaricato e diffuso – queste le accuse che vengono mosse a monsignor Carlo Capella dalla polizia canadese – immagini pornografiche di bambini. Il monsignore ora vive al di là del Tevere ben protetto in attesa che i gendarmi facciano le indagini e, forse, si faccia anche un processo (ma sempre in Vaticano). Di estradizione però nel piccolo Stato pontificio non se ne parla affatto. Anzi. Intanto Papa Francesco stamattina ha ricevuto i partecipanti di un convegno internazionale sugli abusi in rete organizzato dalla Gregoriana. Bergoglio ha chiesto di «reagire senza paura» e «mobilitarci insieme», contro i «crimini» commessi contro i bimbi. Su Internet la pedopornografia è sempre più estrema. Francesco cita il cyber bullismo, l’ adescamento dei minori attraverso la rete, il traffico delle persone, la prostituzione, l’ordinazione della visione in diretta di stupri. Milioni di video e foto che riempiono il cosiddetto «dark net».


Il Papa ha ripetuto che la «Chiesa è consapevole di non aver provveduto a sufficienza al proprio interno alla protezione dei minori: sono venuti alla luce fatti gravissimi di cui abbiamo dovuto riconoscere le responsabilità di fronte a Dio, alle vittime e alla pubblica opinione. Proprio per questo, per le drammatiche esperienze fatte e per le competenze acquisite nell’impegno di conversione e purificazione, la Chiesa sente un dovere particolarmente grave di impegnarsi in modo sempre più profondo per la protezione dei minori, non solo al suo interno, ma in tutta la società e in tutto il mondo; e ciò non da sola – perché evidentemente insufficiente – ma dando la propria collaborazione fattiva e cordiale a tutte le forze e le componenti della società che si vogliono impegnare nella stessa direzione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino