L'allarme del Papa: «Il diavolo non sia un mito o un simbolo, è qualcosa di reale»

L'allarme del Papa: «Il diavolo non sia un mito o un simbolo, è qualcosa di reale»
Città del Vaticano – Attenti al diavolo. Esiste. Agisce nell’ombra, manipola le menti, corrode i cuori. «Lungi dall’essere un mito, una...

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Città del Vaticano – Attenti al diavolo. Esiste. Agisce nell’ombra, manipola le menti, corrode i cuori. «Lungi dall’essere un mito, una rappresentazione astratta, un simbolo, una figura o un’idea è qualcosa di reale». Il Papa mette in guardia dal potere delle Tenebre nell’ultimo documento promulgato,  l'esortazione «Gaudete et exsultate» sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo.  «Tale inganno ci porta ad abbassare la guardia, a trascurarci e a rimanere più esposti. Lui non ha bisogno di possederci. Ci avvelena con l’odio, con la tristezza, con l’invidia, con i vizi. E così, mentre riduciamo le difese, lui ne approfitta per distruggere la nostra vita, le nostre famiglie e le nostre comunità, perché come leone ruggente va in giro cercando chi divorare».


Dalle pagine del testo emerge la grande  preoccupazione del pontefice per la minimizzazione  di questo problema. Così mette in guardia dai tentacolari poteri del Male, capaci di insinuarsi nelle «fragilità e nelle proprie inclinazioni (ognuno ha la sua: la pigrizia, la lussuria, l’invidia, le gelosie, e così via). È anche una lotta costante contro il diavolo, che è il principe del male. Gesù stesso festeggia le nostre vittorie. Si rallegrava - scrive il Papa - quando i suoi discepoli riuscivano a progredire nell’annuncio del Vangelo, superando l’opposizione del Maligno, ed esultava: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore». 

Francesco invita alla resistenza: «abbiamo le potenti armi che il Signore ci dà: la fede che si esprime nella preghiera, la meditazione della Parola di Dio, la celebrazione della messa, l’adorazione eucaristica, la riconciliazione sacramentale, le opere di carità, la vita comunitaria, l’impegno missionario».


Lo scetticismo è una posizione da contrastare. Vangelo alla mano, Papa Bergoglio spiega che non ammettere l'esistenza del demonio significa continuare a guardare la vita «solo con criteri empirici e senza una prospettiva soprannaturale. Proprio la convienzione che questo potere maligno è in mezzo a noi, è ciò che ci permette di capire perchè a volte il male ha tanta forza distruttiva».  Una forza che agisce in modo carsico, avvelenando la vita, riempiendola di tristezza, invidia, odio.
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Il Mattino