Città del Vaticano - Le spinte che da più parti premono per l'apertura del sacerdozio femminile sono (ancora una volta) state...
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«In questa luce - spiega ancora monsignor Ladaria - desta seria preoccupazione veder sorgere ancora in alcuni paesi delle voci che mettono in dubbio la definitivita' di questa dottrina. Per sostenere che essa non e' definitiva, si argomenta che non e' stata definita ex cathedra e che, allora, una decisione posteriore di un futuro Papa o concilio potrebbe rovesciarla. Seminando questi dubbi si crea grave confusione tra i fedeli, non solo sul sacramento dell'ordine come parte della costituzione divina della Chiesa, ma anche sul magistero ordinario che puo' insegnare in modo infallibile la dottrina cattolica».
Il sacerdozio femminile è invece consentito nella realtà anglicana, dove a loro è anche ammesso l'ordine episcopale. In Italia, la prima pastora protestante, fu ordinata nel 1967, Gianna Sciclone. Oggi se ne contano una cinquantina, tra valdesi, metodiste, luterane, battiste e anglicane. Donne consacrate che appartengono alle Chiese protestanti eredi del monaco agostiniano Martin Lutero. Vestite in toga nera e sparato bianco, come l’abito da magister theologiae che indossava il padre della Riforma, predicano dal pulpito, celebrano l’equivalente della messa e guidano chiese con pari diritti e uguali opportunità rispetto ai colleghi maschi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino