Città del Vaticano Papa Francesco torna sulla questione dell'eutanasia, ribadisce il suo "no” a tutto tondo, e denuncia la crescita della richiesta di...
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L'argomento relativo alle ultime fasi della vita, compreso l’accompagnamento dei malati terminali, è stato al centro di intere sessioni di studio da venti anni in qua, da quando negli Stati Uniti si sono presentati i primi dilemmi di natura teologica e sono poi esplosi con il celebre caso di Terry Schiavo. «Il processo di secolarizzazione, assolutizzando i concetti di autodeterminazione e di autonomia, ha comportato in molti Paesi una crescita della richiesta di eutanasia come affermazione ideologica della volontà di potenza dell’uomo sulla vita. Ciò ha portato anche a considerare la volontaria interruzione dell’esistenza umana come una scelta di ’civiltà».
«E’ chiaro - ha proseguito - che laddove la vita vale non per la sua dignità , ma per la sua efficienza e per la sua produttività, tutto ciò diventa possibile. In questo scenario occorre ribadire che la vita umana, dal concepimento fino alla sua fine naturale, possiede una dignità che la rende intangibile». Secondo il Pontefice, «il dolore, la sofferenza, il senso della vita e della morte sono realtà che la mentalità contemporanea fatica ad affrontare con uno sguardo pieno di speranza. Eppure, senza una speranza affidabile che lo aiuti ad affrontare anche il dolore e la morte, l’uomo non riesce a vivere bene e a conservare una prospettiva fiduciosa davanti al suo futuro».
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Il Mattino