CITTA' DEL VATICANO - Papa Ratzinger – salvo ripensamenti dell’ultima ora – ha fatto sapere che non sarà presente né alla creazione di...
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La prima tappa della fine Giubileo è il concistoro per i nuovi cardinali. domani, alle ore 11 nella basilica di San Pietro, Papa Francesco presiederà il suo terzo Concistoro. L’annuncio era stato fatto il 9 ottobre scorso. Si tratta di 17 cardinali, di cui 13 elettori, per andare a colmare il vuoto esistente e arrivare al tetto dei 120. I nuovi cardinali provengono da 11 nazioni, sono. Solo due gli italiani: monsignor Mario Zenari, che rimarrà nunzio apostolico in Siria , e Renato Corti, ultra novantenne e stretto collaboratore del cardinale Martini. La lista include Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui (Repubblica Centrafricana) che arriverà a Roma in compagnia dell’imam e del pastore evangelico con i quali ha lavorato per impedire la guerra civile. Carlos Osoro Sierra, di Madrid (Spagna), un vescovo collocabile tra i progressisti così come monsignor Sérgio da Rocha, arcivescovo di Brasilia (Brasile), Blase J. Cupich, arcivescovo di Chicago (Usa), Kevin Farrell, prefetto del dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (Usa) e Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla (Messico). La lista prosegue con Patrick D’Rozario, arcivescovo di Dhaka (Bangladesh); Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Mérida (Venezuela); Jozef De Kesel, arcivescovo di Malines-Bruxelles (Belgio); Maurice Piat, vescovo di Port Louis (Isola Maurizio); John Ribat, arcivescovo di Port Moresby (Papua Nuova Guinea); Joseph William Tobin, arcivescovo di Indianapolis (Usa); monsignor Anthony Soter Fernandez, arcivescovo emerito di Kuala Lumpur (Malaysia); Sebastian Koto Khoarai, vescovo emerito di Mohale’s Hoek (Lesotho). Infine tra i cardinali non elettori: don Ernest Simoni, un anziano prete albanese che è sopravvissuto a torture e lavori forzati durante la dittatura di Oxa in Albania, senza mai perdere la fede. Una figura speciale che per la sua forza ha ispirato libri e ha fatto letteralmente piangere Bergoglio durante la sua visita a Tirana in 2013.
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Il Mattino