Abu Dhabi (Emirati Arabi) – Niente liti, nè dispute, nè tantomeno crociate: sono le raccomandazioni del Papa ai cristiani che vivono nei Paesi musulmani. Lo...
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«Sono venuto qui a ringraziarvi per come vivete il Vangelo che abbiamo appena ascoltato» dice il Papa. E' commosso. Il brano che è stato appena letto riguarda le Beatitudini, Beati i miti, dell'evangelista Matteo. «Non è beato chi aggredisce o sopraffà, ma chi mantiene il comportamento di Gesù che ci ha salvato: mite anche di fronte ai suoi accusatori. Mi piace citare san Francesco, quando ai frati diede istruzioni su come recarsi presso i Saraceni e i non cristiani. Scrisse: Che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio e confessino di essere cristiani. In quel tempo, mentre tanti partivano rivestiti di pesanti armature, san Francesco ricordò che il cristiano parte armato solo della sua fede umile e del suo amore concreto. È importante la mitezza: se vivremo nel mondo al modo di Dio, diventeremo canali della sua presenza; altrimenti, non porteremo frutto».
Nello stadio si prega in arabo. Ci sono fedeli caldei, copti, greco-cattolici, greco-melchiti, latini, maroniti, siro-cattolici, siro-malabaresi, siro-malancaresi. Ai cristiani che vivono nei Paesi a maggioranza musulmana, dove manca il concetto di libertà religiosa, Papa Francesco indica la strada della mitezza e si raccomanda. “Siate sempre operatori di pace».
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Il Mattino