Terra dei Fuochi, in 12mila dal Papa «Custodite il Creato»

Terra dei Fuochi, in 12mila dal Papa «Custodite il Creato»
Dalle terre dove l’inferno di fiamme e di veleni stronca campi e uomini fino a Roma. Dodicimila anime stipate in centinaia di bus dall’intera diocesi di Aversa sono...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dalle terre dove l’inferno di fiamme e di veleni stronca campi e uomini fino a Roma. Dodicimila anime stipate in centinaia di bus dall’intera diocesi di Aversa sono diretti fino al cuore di piazza San Pietro. È il popolo delle cento parrocchie guidato da monsignor Angelo Spinillo che si è mobilitato ieri mattina per l’udienza del mercoledì del papa venuto dalla lontana Argentina.






Sono le 3 del mattino quando a Caivano salgono sui bus i parrocchiani della chiesa San Paolo apostolo guidati da don Maurizio Patriciello. Per il parroco anti-roghi è la seconda volta in meno di 24 ore che parte per Roma, l’altro giorno dal ministro dell’Ambiente, Orlando, ieri da papa Francesco. Ma con la medesima speranza: una parola, segnale che dia forza alla battaglia per salvare una terra popolata da oltre un milione e mezzo di persone costrette a convivere con la diossina sprigionata da 3500 incendi di rifiuti imbevuti di sostanze tossiche e con 2500 discariche in cui la Camorra ha sversato ogni tipo di veleni.





Ed il vescovo di Roma non si fa attendere. È la giornata mondiale dell’ambiente promossa dall’Onu e papa Francesco non si tira indietro. Non cita Aversa, Caivano e quelle città avvelenate dalla cintura del fuoco tra Napoli e Caserta, ma le sue parole a difesa dell’ambiente sono come sassi scagliati in faccia all’indifferenza di chi dovrebbe mettere fine allo scempio. «Dio pose l’uomo e la donna sulla terra perché la coltivassero e la custodissero, ma noi che invece siamo guidati dalla superbia del dominare, del possedere, del manipolare, dello sfruttare, non la custodiamo», esordisce Papa Bergoglio dal sagrato di piazza San Pietro. Don Maurizio e i suoi parrocchiani si guardano negli occhi, si danno di gomito l’un con l’altro.





«Adesso dirà qualcosa sulla Terra dei fuochi, siamo quelli che paghiamo il prezzo più alto alla devastazione dell’ambiente», racconta padre Patriciello. In piazza alcuni fedeli della diocesi di Aversa innalzano uno striscione dedicato al Santo Padre con su scritto: «Oi vita, oi vita mia, oi core e chistu core». Nel pomeriggio, durante l’omelia per la messa con i fedeli nella chiesa di San Paolo fuori le Mura il vescovo di Angelo Spinillo conferma: «Parole riferite alla tragedia della nostra terra. Dobbiamo avere il coraggio della fede». Nel pomeriggio su Twitter il Papa è esplicito: «Custodire il creato è un’indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del suo progetto».





Leggi l'articolo completo su
Il Mattino