Terra dei Fuochi, in 12mila dal Papa
«Custodite il Creato»

Terra dei Fuochi, in 12mila dal Papa «Custodite il Creato»
di Enrico Ferrigno
Giovedì 6 Giugno 2013, 11:11 - Ultimo agg. 11:15
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Dalle terre dove l’inferno di fiamme e di veleni stronca campi e uomini fino a Roma. Dodicimila anime stipate in centinaia di bus dall’intera diocesi di Aversa sono diretti fino al cuore di piazza San Pietro. È il popolo delle cento parrocchie guidato da monsignor Angelo Spinillo che si è mobilitato ieri mattina per l’udienza del mercoledì del papa venuto dalla lontana Argentina.





Sono le 3 del mattino quando a Caivano salgono sui bus i parrocchiani della chiesa San Paolo apostolo guidati da don Maurizio Patriciello. Per il parroco anti-roghi è la seconda volta in meno di 24 ore che parte per Roma, l’altro giorno dal ministro dell’Ambiente, Orlando, ieri da papa Francesco. Ma con la medesima speranza: una parola, segnale che dia forza alla battaglia per salvare una terra popolata da oltre un milione e mezzo di persone costrette a convivere con la diossina sprigionata da 3500 incendi di rifiuti imbevuti di sostanze tossiche e con 2500 discariche in cui la Camorra ha sversato ogni tipo di veleni.





Ed il vescovo di Roma non si fa attendere. È la giornata mondiale dell’ambiente promossa dall’Onu e papa Francesco non si tira indietro. Non cita Aversa, Caivano e quelle città avvelenate dalla cintura del fuoco tra Napoli e Caserta, ma le sue parole a difesa dell’ambiente sono come sassi scagliati in faccia all’indifferenza di chi dovrebbe mettere fine allo scempio. «Dio pose l’uomo e la donna sulla terra perché la coltivassero e la custodissero, ma noi che invece siamo guidati dalla superbia del dominare, del possedere, del manipolare, dello sfruttare, non la custodiamo», esordisce Papa Bergoglio dal sagrato di piazza San Pietro. Don Maurizio e i suoi parrocchiani si guardano negli occhi, si danno di gomito l’un con l’altro.





«Adesso dirà qualcosa sulla Terra dei fuochi, siamo quelli che paghiamo il prezzo più alto alla devastazione dell’ambiente», racconta padre Patriciello. In piazza alcuni fedeli della diocesi di Aversa innalzano uno striscione dedicato al Santo Padre con su scritto: «Oi vita, oi vita mia, oi core e chistu core». Nel pomeriggio, durante l’omelia per la messa con i fedeli nella chiesa di San Paolo fuori le Mura il vescovo di Angelo Spinillo conferma: «Parole riferite alla tragedia della nostra terra. Dobbiamo avere il coraggio della fede». Nel pomeriggio su Twitter il Papa è esplicito: «Custodire il creato è un’indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del suo progetto».