Arriva alla Parthenope il «Glider Seaexplorer, ultima frontiera delle misure oceanografiche»

Arriva alla Parthenope il «Glider Seaexplorer, ultima frontiera delle misure oceanografiche»
Approda all’Università Parthenope il ‘Glider Seaexplorer’, l’ultima frontiera delle misure oceanografiche. Il Glider, del valore di circa 200 mila...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Approda all’Università Parthenope il ‘Glider Seaexplorer’, l’ultima frontiera delle misure oceanografiche. Il Glider, del valore di circa 200 mila euro, è stato acquistato dal Programma Nazionale di Ricerca in Antartide ed affidato al Dipartimento di Scienze e Tecnologie (DIST) dell’Università Parthenope dove, in questa settimana, si sta svolgendo il corso di preparazione all’utilizzo. Per testarlo è stata allestita in Ateneo una vasca di calibrazione e collaudo di 600 litri ed i tecnici francesi della ALSEAMAR ne hanno spiegato il funzionamento, domani sarà effettuata una prima prova di immersione autonoma in mare nel molo Beverello.

«Il Glider Seaexpolrer verrà utilizzato nelle prossime campagne oceanografiche antartiche – ha sottolineato il prof. Giorgio Budillon, Direttore del DIST – lo strumento può essere utilizzato in remoto in assenza di personale umano e può così raggiungere zone oceanografiche normalmente inaccessibili. Con tale investimento sarà possibile istituire a breve un centro di eccellenza a Napoli per l’utilizzo di strumenti marini “unhuman” e raggiungere così una nuova frontiera per le ricerche oceanografiche».

«Uno strumento oceanografico autonomo – ha poi sottolineato il ricercatore del DIST Yuri Cotroneo - capace di navigare ad oltre 1000 metri di profondità raccogliendo dati oceanografici, fisici e biologici come temperatura, salinità, variazioni climatiche a lungo termine, fluorescenza e fotosintesi con elevatissima risoluzione in mare. Lo strumento può raccogliere i dati con elevatissima risoluzione in mare, portandoci ad aggiornare il comparto strumentale per le ricerche oceanografiche del PNRA, finanziato dal MIUR, gestito dall’ENEA per la parte logistica e dal CNR per la componente scientifica».

«Un drone marino autonomo e comandato a distanza – ha poi aggiunto il prof. Pierpaolo Falco dell’Università Politecnica delle Marche – che oggi rappresenta la nuova frontiera della ricerca oceanografica, consentendo una più approfondita esplorazione del mare di Ross: nel muoversi sfrutta il principio di Archimede cambiando il proprio volume per spostarsi in verticale (come fanno i pesci con la vescica natatoria) e attraverso delle ali per spostarsi in orizzontale.

Un altro aspetto innovativo e di fondamentale importanza lo sottolinea il dott. Alberto Greco (staff tecnico insieme ad Arturo De Alteris, Massimo De Stefano e Giovanni Zambardino): “E’ totalmente ecologico e sostenibile poiché non rilascia emissioni e con la propria batteria può funzionare anche per 30 giorni”.

Lo strumento rientra nelle “grandi infrastrutture di campagna” del PNRA, che trova oggi collocazione esclusiva nell’Università Parthenope e verrà utilizzato nelle prossime campagne oceanografiche anche da altri Atenei e centri di ricerca con l’ausilio dei tecnici e ricercatori dell’Università.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino