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La tragedia giovedì sera all'ora di cena in un appartamento in via della Costituzione a Casalecchio di Reno, nel Bolognese: un ragazzo di 19 anni, Alessandro Leon Asoli, avrebbe avvelenato entrambi i genitori, uccidendo il patrigno, mentre la mamma è stata portata in gravi condizioni in ospedale. «Correte, ci ha avvelenati, ha ucciso il mio compagno»: sono le prime parole dirette ai carabinieri dalla 56enne. Il figlio, con problemi psichiatrici, ora in stato di fermo disposto dalla Procura per l'omicidio dell'uomo e il tentato omicidio della donna, rimasta intossicata.
Da una prima ricostruzione degli investigatori, avrebbe aggiunto un composto chimico alle penne al salmone che aveva preparato per cena. Loreno Grimandi, 57enne di Bazzano, ha mangiato tutto il piatto, mentre la madre aveva capito che nella pasta c'era un sapore strano e non lo ha finito (solo questo ha evitato il peggio anche per lei). L'uomo è stato trovato dai soccorritori agonizzante sul divano ed è deceduto poco dopo. La compagna è ricoverata all'ospedale Maggiore, in rianimazione, ma non in pericolo di vita. L'allarme è stato dato da una vicina, che aveva sentito grida di aiuto e trambusto provenire dall'appartamento. Il marito della stessa vicina ha bussato più volte alla porta per farsi aprire e a quel punto, forse immaginando che sarebbero arrivate le forze dell'ordine, il ragazzo è scappato da un altro accesso della casa, che è su due piani.
È stato visto fuggire a piedi nudi e con le scarpe in mano, ma dopo un'ora i carabinieri lo hanno rintracciato a casa della nonna materna.
«Ho visto lui sul divano, praticamente morto», aggiunge Rita, alla quale la madre del 19enne ha affidato anche le due cagnoline, Gina e Sophie, a cui è legatissima. «Prima che arrivassero i carabinieri - ricorda ancora la vicina - mio marito ha preso a calci la porta gridando di aprire, a quel punto probabilmente il ragazzo si è spaventato ed è scappato». Ma chi è Alessandro Leon? Diplomato al liceo linguistico Laura Bassi di Bologna, e che da poco lavorava in un'agenzia immobiliare, viene descritto dai condomini del palazzo, in una zona residenziale nella frazione di Ceretolo come «educatissimo e gentile». «Sei fortunata ad avere un figlio così», è la frase che un altro vicino di casa, Francesco, ricorda di avere detto alla 56enne, imbarazzato oggi per averla pronunciata tempo fa parlando proprio di quel ragazzo che conosce fin da bambino. «Sono rimasto di stucco - ha detto ancora - chissà cosa bolliva dentro di lui per aver fatto tutto questo».
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