Messico, psicologa uccide il marito e lo fa a pezzi con la motosega. Poi sparge i resti in città

Messico, psicologa uccide il marito e lo fa a pezzi con la motosega. Poi sparge i resti in città
Una psicologa è nei guai dopo che la polizia l'ha accusata di aver ucciso il marito, facendone a pezzi il corpo con una motosega e occultando i resti in diverse buste di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una psicologa è nei guai dopo che la polizia l'ha accusata di aver ucciso il marito, facendone a pezzi il corpo con una motosega e occultando i resti in diverse buste di plastica sparse in tutta l'area metropolitana di Città del Messico.




Tutto è iniziato il 6 novembre scorso, quando il tronco corporeo di un uomo piuttosto robusto, decapitato e senza arti, fu rinvenuto a Cuautehmoc, una delle aree circostanti la capitale messicana. Poche ore più tardi, in un'altra zona di Città del Messico furono ritrovati altri resti: le braccia e le gambe, senza mani né piedi. La polizia iniziò a sospettare che si trattasse dei resti della stessa persona, tesi poi confermata dai medici legali.



L'uomo fu identificato come il 41enne Allan Carrera Cuellar, ma sua moglie, Maria Alejandra Lafuente Casco, che in un primo momento collaborò come testimone nelle indagini, non aveva mai denunciato la scomparsa. Anzi, per non insospettire i familiari del marito continuò per giorni a inviare sms dal suo cellulare. La testa e ciò che rimaneva di mani e piedi fu ritrovato nei pressi della casa della coppia, insieme ad una sega elettrica, lo strumento con cui la donna avrebbe fatto a pezzi il corpo.



Quando Maria si è sentita accerchiata dalle indagini, ha provato a sfruttare le proprie conoscenze professionali per farsi ricoverare in una casa di cura per malattie mentali, allo scopo di evitare il processo. Purtroppo per lei, non è bastato, ed ora sarà rinviata a giudizio. Lo riporta Excelsior.com.mx. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino