Nave svizzera presa d'assalto dai pirati nigeriani, 12 membri dell'equipaggio in ostaggio

Nave svizzera presa d'assalto dai pirati nigeriani, 12 membri dell'equipaggio in ostaggio
Dodici membri di una nave mercantile svizzera sono stati rapiti da dei pirati nigeriani. L'imbarcazione si trovava a largo delle coste della Nigeria quando ha subito...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dodici membri di una nave mercantile svizzera sono stati rapiti da dei pirati nigeriani. L'imbarcazione si trovava a largo delle coste della Nigeria quando ha subito l'attacco: la banda ha agganciato la nave con delle scale e ha fatto razzia di quello che trasportava, prendendo in ostaggio l'equipaggio.


Meteo, il caldo saluta l'autunno: «In arrivo un fronte tempestoso». E crollano le temperature 

Secondo quanto riporta l'Independent, a bordo sono rimasti altre 7 marinai a cui è stata fatta richiesta di riscatto. Il problema della pirateria è sempre più importante nelle coste nigeriane, dove episodi di rapimento al fine di ottenere il riscatto sono sempre più comuni e allarmano sempre di più le imbarcazioni che navigano quelle acque.

I marinai, che lavorano per un'azienda svizzera, si trovano ancora nelle mani dei rapitori, tutte le famiglie sono state informate e ora l'azienda sta cercando di trattare per far in modo che le operazioni vengano portate a termine senza che nessuno si faccia male. Lo scorso anno sono stati numerosi i marinai inglesi presi in ostaggio, dopo un periodo di grande tenzione al largo della Somalia, oggi, per mancanza di navi militari in quelle aree, il fenomeno si è spostato verso la Nigeria, ma continua ad essere preoccupante. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino