Più di 200 persone salvate dal lavoro forzato nelle piantagioni dell'Amazzonia

Le autorità brasiliane hanno salvato 225 persone che lavoravano in condizioni simili alla schiavitù nelle fattorie dello stato amazzonico del Pará,

Più di 200 persone salvate dal lavoro forzato nelle piantagioni dell'Amazzonia
Le autorità brasiliane hanno salvato 225 persone che lavoravano in condizioni di schiavitù in alcune fazende dello stato amazzonico del Pará, come hanno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Le autorità brasiliane hanno salvato 225 persone che lavoravano in condizioni di schiavitù in alcune fazende dello stato amazzonico del Pará, come hanno rivelato fonti ufficiali, citate da EFECOM.


Le persone soccorse – tra cui un minore – lavoravano senza orari fissi né adeguate attrezzature di sicurezza e erano costrette a vivere in condizioni di sovraffollamento, malsane e precarie.

Le azioni, condotte dalla Polizia Federale, dal Ministero del Lavoro e dalla Soprintendenza Regionale del Lavoro, si sono svolte in cinque aziende agricole situate nei comuni di Capitão Poço, Garrafão do Norte, Tomé Açu e Terra Alta.
I lavoratori svolgevano il loro servizio illegalmente nelle piantagioni di açaí (una palma molto diffusa in Amazzonia), di dendê (una palma di origine africana) e di soia.

Secondo la Polizia Federale, tra i lavoratori c'era anche un minorenne di 15 anni «è stato immediatamente allontanato dalle attività». Tutti i lavoratori stanno ricevendo assistenza e per loro si attende un risarcimento. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino