OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Per la prima volta in Italia è stato effettuato l’impianto di un nuovo sistema di resincronizzazione cardiaca. Una procedura mai tentata prima, portata a termine con successo al Policlinico Federico II, nel laboratorio di elettrofisiologia e cardiostimolazione dell’unità operativa complessa di cardiologia, emodinamica, Utic diretta dal professor Giovanni Esposito.
«La resincronizzazione cardiaca (Crt) è una strategia terapeutica molto efficace per migliorare prognosi e sintomi dei pazienti affetti da scompenso cardiaco e dissincronia di contrazione tra ventricolo destro e sinistro - spiega il professor Esposito-. La terapia viene erogata attraverso elettrocateteri disposti in specifiche aree (atrio destro, ventricolo destro e ventricolo sinistro) per ottenere una contrazione sincronizzata delle camere cardiache con miglioramento della funzione di pompa. La risposta alla Crt dipende quasi esclusivamente dal raggiungimento di aree adeguate da stimolare del ventricolo sinistro».
Sfortunatamente, il 30-40% dei pazienti non risponde alla terapia di resincronizzazione perché è difficile posizionare un elettrocatetere in un ramo del seno coronarico adatto a stimolare un’area adeguata del ventricolo sinistro.
L’intervento è stato eseguito dal professor Antonio Rapacciuolo, che spiega: «Recentemente, è stato sviluppato dalla Microport un elettrocatetere di dimensioni ridottissime, il cui diametro è 4 volte inferiore ai cateteri classici.
Nell’equipe, i medici Aniello Viggiano e Teresa Strisciuglio, insieme agli infermieri Francesca Del Prete, Loredana De Cicco, Salvatore Cerino e ai tecnici Stefano De Maio e Rosa Rusciano.
LEGGI ANCHE Napoli e la Campania in vetta nella Cardiologia interventistica
«Fornire al paziente la migliore terapia possibile per la sua condizione e lavorare ad una medicina di precisione, che coniughi elevate competenze specialistiche all’avanguardia delle tecnologie - sottolinea Anna Iervolino, direttore generale del Policlinico Federico II - è la direzione della nostra cardiologia, elemento cardine dell’assistenza della nostra azienda ospedaliera universitaria e del suo ruolo nel servizio sanitario regionale».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino