Aveva fretta di festeggiare il Ferragosto, non poteva aspettare in coda come tutti gli altri automobilisti fermati, più avanti, da una pattuglia della Polizia stradale...
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L'impatto è avvenuto alle 18,30. La pattuglia era stata chiamata dalla sala operativa per la presenza di un oggetto pericoloso, il pezzo di un paraurti, al centro della strada. Benedetti e il collega si sono quindi diretti sul luogo in modalità safety car, ossia rallentando man mano il traffico dietro di loro per poi fermarlo del tutto in vista dell'ostacolo. L'assistente capo, quindi, è sceso dalla macchina per togliere il paraurti e portarlo a bordo strada e proprio mentre stava tornando verso la sua auto, sulla corsia di emergenza, è stato investito. Inizialmente, si è addossata la responsabilità dell'incidente la compagna del 37enne, una donna di 43 anni che si è fatta trovare dai soccorritori al posto di guida e sotto choc. Sottoposta ad alcol e droga test è risultata negativa. Salvo poi in serata chiamare la Polstrada per raccontare la verità: ossia che al volante, nel momento dello schianto, c'era il compagno. L'uomo raggiunto in casa dai poliziotti, dopo avere negato ha poi confessato.
A quel punto, però, era tardi per sottoporlo ai test che, se non eseguiti nell'immediatezza, danno risultati non affidabili. Nel 2012 venne sorpreso mentre guidava ubriaco e per questo la patente gli era stata sospesa con obbligo di visita medica. Ma non si presentò mai. Sia lui che la donna sono stati denunciati a piede libero per lesioni stradali gravissime. Benedetti ha riportato un trauma cranico, addominale e agli arti inferiori.
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Trasportato con l'eliambulanza al Gemelli, le sue condizioni sono apparse subito gravi. È salito a bordo dell'elicottero del 118 già intubato. In serata è stato sottoposto a un primo intervento per ricomporre una frattura alla gamba sinistra, ieri un nuovo delicato intervento chirurgico, questa volta per l'inserimento di un sondino intracranico che consenta il drenaggio del liquido al centro dell'ematoma al cervello. Operazione a cui ha reagito bene, dal coma naturale è passato a quello indotto La prognosi resta riservata e secondo i medici queste sono ore decisive.
«Siamo vicinissimi al collega e alla sua famiglia in questo difficile momento. La vita di un servitore dello Stato è appesa a un filo, il nostro pensiero, oggi, non può che essere rivolto a lui», ha dichiarato Fabio Conestà, segretario generale del Movimento sindacale autonomo di Polizia (Mosap). Il poliziotto è sposato e ha due figli di 5 e 8 anni, aveva chiesto il trasferimento a Perugia per essere più vicino alla famiglia. Ieri sulla pagina Facebook della Polizia di Stato, tutti i suoi colleghi (e non solo) si sono uniti in un messaggio di incoraggiamento: «Forza Daniele, non mollare! #essercisempre», sottolineando come l'agente fosse «in servizio a Ferragosto per garantire la sicurezza dei dei cittadini».
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Il Mattino