Usa, poliziotto spara e uccide sordomuto «Gesticolava, pensavo volesse estrarre la pistola»

Fermato per eccesso di velocità, è stato freddato appena è sceso dalla sua auto
Si torna a parlare di procedure brutali da parte delle forze dell’ordine in America. A Charlotte, in North-Carolina, la polizia ha fermato un giovane conducente per eccesso...

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Si torna a parlare di procedure brutali da parte delle forze dell’ordine in America. A Charlotte, in North-Carolina, la polizia ha fermato un giovane conducente per eccesso di velocità. Daniel Kevin Harris, questo il nome del ragazzo, pare abbia saltato il posto di blocco e spento il motore soltanto davanti casa sua. Quando ha provato a scendere dall’auto facendo dei gesti, l’agente ha pensato che stesse per estrarre un’arma e ha sparato colpendolo mortalmente. Soltanto dopo il poliziotto ha capito che, in realtà, la vittima audiolesa cercava di comunicare nel linguaggio dei segni. La famiglia di Daniel, padre di un bambino di quattro anni, lascia spazio alla rabbia e al dolore scrivendo un post su Facebook: «Era disarmato quando il poliziotto gli ha sparato e lo ha ucciso. La sua tragica morte avrebbe potuto essere evitata. La brutalità della polizia non finisce adesso. Mai».


«Penso avesse solo paura - ha aggiunto Jay, il fratello della vittima - non riusciva a sentire il loro avvertimento di stare lontano». I vicini di casa che hanno assistito alla scena hanno raccontato alla stazione locale WCNC di aver visto la macchina di Daniel un po’ fuori controllo prima che si fermasse lì davanti, sembrava ci fosse stato un inseguimento con la polizia: «Si sta sparando su un sordo, su un portatore di handicap. Quello che è successo è assolutamente inaccettabile. Avrebbero dovuto essere abbastanza addestrati per rendersi conto che quella era una situazione completamente diversa», ha detto Mark Barringer, uno dei vicini testimoni. Jermaine Saunders, il poliziotto che ora si trova in congedo amministrativo, ha dichiarato di aver reagito perché Harris non stava eseguendo gli ordini.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino