Infine ci siamo. Inizia domattina alle 10 la procedura delle prove di collaudo statico che, definite da Anas, Rina e PerGenova, daranno il certificato di collaudo, e quindi il via...
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La 'fase zerò delle prove prevede un primo transito in 'formazione serratà dei tir (un peso di circa 25 mila tonnellate) a marcia lenta per permettere l'assestamento strutturale dell'impalcato. Poi, alcuni mezzi percorreranno, sempre a marcia lenta, la carreggiata nord e poi, a seguire, la carreggiata sud per testare la capacità di 'torsionè dell'impalcato stesso. Infine è prevista la prova di frenatura; alcuni mezzi 'pianterannò i freni contemporaneamente in un punto definito per testare la capacità del ponte di sopportare grandi pesi in 'orizzontalè. Terminata la fase Zero, si passa alle altre tre fasi che vedranno svolgersi le prove statiche: alcuni dei tir si posizioneranno in porzioni prefissate dell'impalcato per determinare specifiche sollecitazioni: il carico verrà aumentato gradatamente. Solo sulla campata da 100 metri saranno collocati tutti insieme.
Ponte Genova, il collaudo tra domenica e lunedì: la procedura durerà circa 6 giorni
Una volta completati i test - i tecnici hanno a disposizione circa 6 giorni per completarli - i dati saranno elaborati da Anas e Rina, ente certificatore.
Il problema dei limiti di velocità, che sulla nuova struttura si abbasseranno a 80 km/h verso Genova e a 70 verso Savona contro i 90 consentiti sul Morandi era già conosciuto dai tecnici di PerGenova, il consorzio che a tempo di record ha ricostruito il viadotto sul Polcevera. Ma era un problema «irrisolvibile - dicono - se volevamo rispettare i tempi di consegna e soprattutto considerati i 'punti di vincolò. Quando è stato realizzato il Morandi, 60 anni fa, erano diverse le tipologie e le velocità dei veicoli. Inoltre, proprio sotto quei punti c'erano delle 'interferenzè impossibili da eliminare. Se oggi rifaccio quelle curve, la velocità di progetto dev'essere per forza minore. Diciamo dunque che la velocità di progetto imposta è figlia del tracciato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino