Pontida, insulti a Gad Lerner e videomaker aggredito. Salvini: «Offese a Mattarella? Serve rispetto»

È il giorno di Pontida, il grande raduno leghista entra nel vivo: gli organizzatori su attendono 80 mila presenze. In prima fila, tra quelle della Lega...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È il giorno di Pontida, il grande raduno leghista entra nel vivo: gli organizzatori su attendono 80 mila presenze. In prima fila, tra quelle della Lega Nord e di Salvini premier, sventolano anche due bandiere dell'Italia. Sul fondale del palco campeggia lo slogan «La forza di essere liberi», sovrastata da una striscia tricolore. E tra partecipanti compare anche una effige del cuore Immacolato di Maria. Prima dell'arrivo di Matteo Salvini, fischi e insulti sono stati rivolti al giornalista Gad Lerner, appellato come «massone» e «buffone». Un videomaker di Repubblica, sul posto per documentare il raduno, è stato invece aggredito da alcuni militanti che hanno colpito con un pugno la sua telecamera, danneggiando il microfono.


PONTIDA, GLI INSULTI A GAD LERNER
«Massone, straccione, vai a casa, figlio di cento padri, spargi sempre merda su di noi, oggi sei tu che hai la merda, provocatore». Così decine di leghisti hanno contestato duramente il giornalista di Repubblica Gad Lerner, appena arrivato al pratone di Pontida. I contestatori lo hanno seguito minacciosamente sino all'area stampa, allestita a fianco del palco dove più tardi prenderà la parola il segretario federale Matteo Salvini.

PONTIDA, VIDEOMAKER AGGREDITO
«È meglio che te ne vai, altrimenti ci incazziamo». Così alcuni militanti di Pontida a un videomaker che si era avvicinato per realizzare dellec interviste filmate. Insulti seguiti da una manata sul microfono, dopo che il giornalista chiedeva di commentare la crisi di governo, voluta da Salvini. Alcuni hanno urlato «Mattarella mafioso», ribadendogli che era meglio andare via dal pratone. Risultato: tanto clamore e una videocamera fuori servizio, a testimonianza della tensione che si respira a Pontida.
 
SALVINI A PONTIDA. INSULTI A MATTARELLA SBAGLIATI

«Possono essere sbagliati i toni, bisogna sempre portare rispetto. Sicuramente sono state fatte scelte che non corrispondono alla volontà popolare. Io però non uso l'insulto e propongo agli italiani un cambiamento». Lo afferma il leader della Lega commentando le parole di Vito Comencini ieri sul Capo dello Stato.



  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino