Presidi, concorso salvo: 700 prof campani esclusi dalla promozione

Presidi, concorso salvo: 700 prof campani esclusi dalla promozione
Il concorso dei presidi va avanti. La sesta sezione del Consiglio di Stato presieduta da Sergio De Felice ha sospeso gli effetti della sentenza del Tar del Lazio (una settimana...

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Il concorso dei presidi va avanti. La sesta sezione del Consiglio di Stato presieduta da Sergio De Felice ha sospeso gli effetti della sentenza del Tar del Lazio (una settimana fa) che aveva rilevato dei vizi e disposto la ricorrezione dei compiti dei ricorrenti esclusi. Via libera, dunque, alle assunzioni. Ma il Consiglio di Stato non è entrato nel merito di quanto disposto dal Tar.


 
In sostanza - si legge nel dispositivo - «a prescindere dal merito delle questioni devolute in appello e da ogni valutazione sull'effettiva portata invalidante dei vizi dedotti, sulla base di un bilanciamento di tutti gli interessi in conflitto e alla luce di una valutazione comparativa degli effetti che sarebbero scaturiti dall'esecuzione dell'appellata sentenza, con particolare riguardo all'incidenza sull'assetto organizzativo dell'amministrazione della scuola in prossimità dell'inizio del nuovo anno scolastico deve ritenersi preminente l'interesse pubblico alla tempestiva conclusione della procedura concorsuale». L'interesse pubblico, per l'urgenza, in questo caso vale di più di quello privato.
IL MIUR
Soddisfatto il ministro Marco Bussetti. Sono 2050 le assunzioni che verranno fatte. «Bene la sospensiva del Consiglio di Stato: procederemo ora senza indugio con la pubblicazione della graduatoria». Bussetti ha chiarito che c'è da anni una emergenza, anche del 50%, dei dirigenti scolastici, che ha imposto la necessità delle reggenze nelle scuole italiane. «Ora tamponeremo quasi totalmente il fenomeno, avremo dirigenti in quasi tutte le scuole, ci saranno reggenze ma minime».
LA PARTITA
I ricorrenti che hanno avuto ragione dal Tar del Lazio sono circa 2mila e di questi almeno 700 sono campani rappresentati in prevalenza dall'avvocato Guido Marone. Per loro la porta del concorso, malgrado la sospensiva non è definitivamente chiusa. Il Consiglio di Stato dovrà entrare nel merito di quanto disposto dal Tar nell'udienza pubblica fissata per il prossimo 17 ottobre. C'è dunque tempo per trovare una soluzione adeguata. I ricorrenti non demordono. «La decisione del Consiglio di Stato, che era prevedibile, è tutta fondata sull'urgenza, ma non smentisce assolutamente la decisione nel merito del Tar Lazio - spiega Guido Marone - sull'incompatibilità di diversi componenti delle Commissioni». Non va dimenticato - aggiunge Marone - che già nel 2011, per il concorso dirigenti scolastici per la Lombardia, il Consiglio di Stato fece una pronuncia cautelare identica, salvo poi annullare le correzioni con la sentenza di merito. Questa decisione, quindi, rafforza la necessità di una sanatoria, ad esempio attraverso un corso concorso, come già accaduto nel 2015».
I NUMERI
Quanti saranno gli assunti? I nuovi dirigenti che prenderanno servizio a decorrere dal primo settembre sono 2050. Le regioni maggiormente in sofferenza dove gli incarichi di reggenza sono molteplici e non legati al sottodimensionamento delle scuole sono Lombardia, Piemonte, Veneto e Lazio. Le graduatorie dei precedenti concorsi per dirigenti scolastici sono esauriti da qui l'urgenza di porre rimedio. In Campania nella graduatoria del concorso del 2011 ci sono ancora 69 persone, di queste 38 (in tutta la Regione) verranno assunte il primo settembre su posti vacanti e disponibili. Per il nuovo concorso, invece, saranno 150 ad entrare in ruolo ma fuori dalla Campania. Quindi vincitori ma costretti al trasferimento. Se va bene - spiega Francesco De Rosa, presidente dell'Associazione nazionale presidi della Campania - i 150 vincitori, potrebbero andare nel Lazio. Ma non tutti. Si vedrà dalla graduatoria. Come avviene in questi casi, chi è in coda alla classifica avrà il posto in Campania, ma non subito ci vorranno forse un paio d'anni».
LE POLEMICHE

Lo stop del Tar e ora l'intervento del Consiglio di Stato ha provocato polemiche da parte dell'opposizione. «Dispiace che tanti bravi docenti, che hanno a lungo studiato per questo concorso, subiscano gli effetti degli errori commessi dall'amministrazione. Il solito pasticcio. E a pagare è sempre l'organizzazione scolastica», ha commentato la senatrice del Pd Vanna Iori, capogruppo Pd in commissione Cultura al Senato. «La scuola non può attendere oltre, bene quindi il ministro Marco Bussetti quando afferma che si procederà ora senza indugio alla pubblicazione delle graduatorie e alle assunzioni. Lo dobbiamo alla scuola, agli insegnanti, agli studenti e alle famiglie», ha commentato la leghista Cristina Patelli membro della Commissione Cultura della Camera. Soddisfatti, invece, i sindacati della scuola.
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Il Mattino