Adescava minorenni sui social network a scopi sessuali. Per questo motivo è stato sospeso «a divinis» ed esonerato dalle funzioni e da ogni attività sacerdotale dal vescovo...
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Don Antonio Calderaro, parroco della chiesa di San Giuseppe, a San Costantino di Rivello (Potenza), è stato sospeso dal vescovo di Tursi-Lagonegro, monsignor Francesco Nolè, il quale ha conferito l'incarico all'avvocato Nicola Gulfo «per l'esperimento di ogni azione a tutela dell'immagini della Diocesi medesima».
«Profondamente sorpreso e addolorato - scrive in un comunicato monsignor Nolè - dalla notizia del fermo giudiziario di don Antonio Calderaro, accusato dall'ignobile e umiliante reato di abuso su minore, il primo pensiero di richiesta di perdono e di sostegno morale e spirituale va alla vittima e alla sua famiglia, riservandomi di incontrarla al più presto per una vicinanza più concreta e solidale».
Monsignor Nolè ha «invitato i Cristiani della Diocesi a pregare per la sua vittima e per la sua famiglia, per don Antonio Calderaro e per tutti noi sacerdoti, perché il Signore ci mantenga fedeli alla nostra vocazione di servire lui e i fratelli in comunione tra di noi e con una vita coerente al Vangelo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino