Prima alla Scala, tensione Sala-La Russa: poi l'intesa. Entrambi nel palco reale insieme a Liliana Segre

La polemica nasce sul tema dell'assegnazione dei posto, in particolare riguardo al palco reale

Prima alla Scala, tensione Sala-La Russa: poi la tregua. Entrambi in platea insieme a Liliana Segre
La prima della Scala, o meglio l'assegnazione dei posti per il Don Carlo, diventa un caso politico. Un balletto che è andato avanti una giornata intera e che si...

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La prima della Scala, o meglio l'assegnazione dei posti per il Don Carlo, diventa un caso politico. Un balletto che è andato avanti una giornata intera e che si conclude con un accordo: sul palco reale ci saranno, tutti insieme, il sindaco Beppe Sala (padrone di casa), il presidente del Senato Ignazio La Russa (che farà le veci del Capo dello Stato Sergio Mattarella, quest'anno assente per altri impegni) e la senatrice a vita Liliana Segre, milanese, gande appassionata della Scala, per la prima volta nei posti d'onore. E' la soluzione che, fin dall'inizio, aveva chiesto e auspicato lo stesso La Russa che aveva l'idea di riservare il palco reale a Segre, come segno di attenzione verso Israele in questo momento così delicato e in un'occasione di così grande difficoltà. Con loro, nella prima fila del palco reale ci saranno la moglie di La Russa, la figlia della Segre (Federica Belli Paci) e la compagna del sindaco di Milano, Chiara Bazzoli.

 

Prima della Scala 2023: tutti gli ospiti

 

Il balletto sui posti

A questo soluzione, pero', si è arrivata dopo una giornata sull'ottovolante. Tra polemiche, incomprensioni, tentati blitz e marce indietro. Inizialmente, infatti, Sala aveva detto di voler «sedersi in platea con Liliana Segre», cicorstanza che aveva scatenato la ridda di ipotesi e le polemiche. Come se la senatrice a vita, e il sindaco dem, volessero prendere le distanze da La Russa e quindi dal centrodestra. La stessa polemica agitata dalla Cgil e dall'Anpi: «Non saremo al saluto in Teatro con La Russa». La motivazione? «Non possiamo essere ad alcun cerimoniale di saluto istituzionale rivolto a chi non ha mai condannato il fascismo, le sue guerre coloniali, l'alleanza e la sudditanza al nazismo che ha generato leggi razziali e tanto lutto e miseria al popolo italiano». La Russa ha glissato: «Non è vero che il sindaco abbia già deciso dove ci sediamo, lui mi ha detto che sta riflettendo su quale può essere la disposizione migliore. Non mi pare che il sindaco abbia già deciso», le sue parole. In un secondo momento, poi, è sembrato che i tre sedessero tutti in platea, vicino alla Segre. «Se rimane in platea andrò in platea accanto alla senatrice a vita per essere coerente con questa mia idea. Ma secondo me il sindaco sta pensando, non è vero che abbia già deciso dove ci sediamo», ha insistito La Russa.

 

 

 

Sala: «Troveremo una soluzione»

Il sindaco Sala è intervenuto confermando di non aver ancora preso una decisione definitiva. «Troveremo una soluzione», in merito a dove siederà La Russa. Lui però conferma che sarà al fianco di Liliana Segre per quello che definisce un «messaggio politico» e che «il palco reale non sarà vuoto». Alla fine, la soluzione che accontenta tutti: sindaco, presidente del Senato e Segre sul palco reale. Con buona pace della Cgil e dell'Anpi

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Il Mattino