Michele Emiliano fa ricorso: non accetta l'esclusione dalle primarie in Lombardia e in Liguria, decisa perché non avrebbe raccolto le firme necessarie a presentare le...
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L'illusione - attacca - che un leader da solo possa cambiare la società è solo un'illusione costruita da populisti: sostenere come fa Orfini che prima al governo era più facile perché bastava che Renzi parlasse con se stesso è il contrario del partito che voglio». Renzi però sceglie di non entrare in polemica con gli sfidanti. E rilancia la sua campagna via Web, un terreno che intende contendere ai Cinque stelle. L'ex segretario presenta un aggiornamento della sua nuova «app» per cellulare: c'è una sezione dedicata alle primarie, una alle bufale, c'è una classifica dei volontari più attivi e c'è anche la possibilità di partecipare a sondaggi («E tu, mangerai l'agnello a Pasqua?», interpella i suoi follower). «Condivisione» è la parola su cui Renzi intende puntare: «Stiamo condividendo un'idea di politica che si basa sulla proposta e non sulla protesta. Che si basa sulle carte vere e non sulle firme false. Che costruisce progetti concreti per il Paese, non prove inventate». Ma a quindici giorni dalle primarie, si surriscalda il clima anche a livello locale. E a Bologna è scontro tra renziani e orlandiani per un commento pubblicato da un sostenitore dell'ex premier su Facebook sulla vicenda delle baby gang: «Se la polizia gli sparasse si fermerebbero», è la frase incriminata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino