Primarie Pd, arrivano gli ispettori in Campania. E Renzi diserta la tappa di Caserta

A caccia di 140mila voti cercando di evitare che si parli di «primarie cinesi» come quelle del 2011 a poi «delle monetine» dell'anno scorso. La lunga...

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A caccia di 140mila voti cercando di evitare che si parli di «primarie cinesi» come quelle del 2011 a poi «delle monetine» dell'anno scorso. La lunga marcia del Pd campano per riconquistare credibilità e consensi, tuttavia, il partito continua a inciampare sulla questione di Napoli: solo ieri sul sito nazionale dei democrat sono stati ufficializzati seggi e le sezioni elettorali collegate, mentre scoppiava la grana dei presidenti dei seggi rivendicati dalla mozione Orlando. Intanto Roma si è cautelata: Ernesto Carbone è inviato come supervisore per la raccolta dei dati. 


L'ultimo novità arriva poi da Matteo Renzi che oggi non sarà alla manifestazione annunciata a San Leucio con il ministro Dario Franceschini. Ufficialmente l'ex premier è impegnato a Roma con l'ultimo confronto social con gli elettori prima del voto. In realtà pesano le polemiche per l'utilizzo a prezzi di favore del sito casertano e la presenza annunciata alla manifestazione del soprintendente Mauro Felicori. Inoltre si temono le proteste di lavoratori della zona che rischiavano di trasformare la manifestazione in un boomerang per Renzi.

I sostenitori di Andrea Orlando e Michele Emiliano parlano per la Campania di «primarie clandestine», per la poca pubblicità data alle elezioni. E ancora della carenza di informazioni sulla scelta del segretario nazionale Pd. Tuttavia, pesa una certa disaffezione per l'usura di questo tipo di consultazioni, per l'esito che sembra scontato e per una competizione interna al partito che, dopo la scissione con Mdp, è diventata come smussata. Un sentiment che si avverte più diffusamente a Napoli, ma potrebbe pesare anche nel resto della regione. «Quasi cinque mesi per un congresso inutile e per primarie scontate - scrive Antonio Bassolino - invece di discutere sulla doppia sconfitta alle comunali e al referendum costituzionale».

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