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È accusata di avere approfittato delle fragilità di un uomo nobile e ricco e di avergli sottratto, nel corso della loro relazione, un milione e 350mila euro. Una cifra esorbitante, accumulata tra regali costosissimi - come orologi da più di 70mila euro -, contanti e bonifici. Adesso Tanya Yashenko, bielorussa, 37 anni, modella e aspirante influencer, è stata rinviata a giudizio per circonvenzione di incapace e autoriciclaggio. Lei si è sempre difesa dicendo che quella tra lei e la vittima, il principe Giacomo Bonanno di Linguaglossa, era una storia d’amore vera e profonda, tanto da avere pensato al matrimonio e a costruire con quell’uomo una famiglia.
Il principe raggirato dalla modella
«Le accuse sono infondate - ha detto - ho avuto una relazione sentimentale con lui e mi ha fatto molti regali. Monte donne hanno avuto relazioni con uomini ricchi e hanno ricevuto costosi regali. Non mi sono approfittata di lui, è un uomo brillante, intelligente e sicuramente non incapace». Una versione che non ha convinto la Procura, che per la donna ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio, disposto ieri dal gup in udienza preliminare.
LE IMPUTAZIONI
Nel capo di imputazione si legge che la Yashenko avrebbe abusato «dello stato di infermità o deficienza psichica di Bonanno di Linguaglossa, affetto da disturbo misto di personalità», aggravato dall’uso pregresso e prolungato di stupefacenti.
Denaro che comprendeva anche spese inerenti la gestione di un bed and breakfast in piazza di Spagna, intestato alla modella e da lei acquistato usando anche i soldi ricevuti dal nobile. E ancora: Bonanno avrebbe pagato le assicurazioni di due auto intestate alla donna, l’affitto di un garage, bollette di acqua, luce, gas e nettezza urbana a nome dell’imputata, una Mercedes da 86.800 euro e una Smart. Non è tutto: il pm contesta anche il pagamento di un professionista per il disbrigo delle pratiche relative all’ottenimento della cittadinanza italiana per la modella e del permesso di soggiorno a lungo termine per il fratello di lei. Diverse somme sarebbero state trasferite anche sul conto dei familiari di lei. E ancora: la Yashenko avrebbe ottenuto gioielli - bracciali e anelli da 10mila e da 65mila euro -, orologi di lusso - come diversi Rolex, due dei quali da più di 76mila euro - borse griffate, ma anche la caparra per l’acquisto di un appartamento in piazza del Parlamento. La Procura contesta all’imputata l’aggravante di avere procurato alla persona offesa un danno patrimoniale di rilevante entità.
La donna deve rispondere anche di autoriciclaggio, per avere «impiegato, sostituito, trasferito in attività economiche e imprenditoriali il denaro e i beni» ottenuti tramite il delitto di circonvenzione di incapace, «in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa».
LA DIFESA
Secondo gli avvocati Vincenzo Comi e Fabio Lattanzi, che difendono la Yashenko, «attraverso il dibattimento verrà fuori la verità di una vicenda totalmente priva di rilevanza penale, nella quale l’elemento della capacità di intendere e volere del principe si potrà finalmente chiarire attraverso una seria e imparziale valutazione scientifica alla quale sarà costretto a sottoporsi, e non come avvenuto fino ad oggi tramite consulenze della parte querelante e della Procura. Il contraddittorio dimostrerà l’estraneità della signora alle gravi e infamanti accuse che purtroppo già, senza alcuna sentenza, le hanno rovinato la vita e hanno trasformato una povera vittima maltrattata in un pervicace carnefice, proprio mentre a livello sociale si intende rafforzare la tutela delle donne». La modella, infatti, aveva a sua volta denunciato il nobile per stalking.
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Il Mattino