Un pezzo di Sicilia si è spostato martedì sera al Parlamento europeo. Obiettivo: «Sottolineare la necessità che le politiche agricole europee prestino...
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«Sicilia – ha ricordato Giuffrida – è già di per sé un brand conosciuto in tutto il mondo, sinonimo di qualità e bontà, la cui domanda sui mercati è in crescita esponenziale» ma è necessario che «le politiche europee di qualità, e nella fattispecie marchi come Dop e Igp, siano realmente strumenti in grado di fornire valore aggiunto a prodotti che già godono del felice accostamento tra identità territoriale ed eccellenza agroalimentare».
Tajani ha sottolineato: «La Sicilia è una delle regioni che più ha riconoscimenti. L'Igp per il cioccolato di Modica», che è in dirittura d'arrivo grazie proprio anche all'impegno di Giuffrida, «sarà il trentesimo prodotto dell'isola a ricevere un marchio». Ma la qualità e i riconoscimenti non bastano: «La rete infrastrutturale e aeroportuale - ha ricordato - va migliorata. I prodotti di qualità certamente devono essere esportati ma dobbiamo anche dare la possibilità ai turisti di venire a gustarli direttamente da noi».
Nonostante le difficoltà, nel primo semestre del 2017 l’export agroalimentare siciliano ha registrato un fatturato di 882 milioni di euro, in crescita rispetto al 2016 (865 milioni) e il saldo della bilancia commerciale è positivo. Frutto, ha sottolineato Giuffrida, anche della regionalizzazione del marketing, che «è indubbiamente un fattore vincente perché direttamente associato ad una produzione tradizionale e di qualità. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino