Un milione di italiane, negli ultimi 14 anni, vittima di cosiddetta «violenza ostetrica» durante il travaglio o durante il parto. «Dati che suggeriscono una...
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«Questi dati – dichiara Giovanni Scambia, presidente Sigo – impongono anzitutto una verifica e una riflessione sulla gestione del nostro rapporto e dialogo con le pazienti, perché è in sé spiacevole che alcune italiane riferiscano del proprio parto come di un’esperienza senz’altro negativa. In secondo luogo l’indagine Doxa, che pure manifesta qualche limite in termini di rigore, perché ad esempio nessun consenso informato è necessario per praticare una episiotomia, rafforza il convincimento di noi ginecologi riguardo ad alcuni obiettivi che perseguiamo da anni: una migliore rotazione del personale, sia medico sia ostetrico, nelle sale parto; la chiusura dei punti nascita che gestiscono meno di mille parti all’anno, perché evidentemente privi dell’esperienza e della casistica necessarie; e infine l’inserimento nei Livelli essenziali di assistenza del parto indolore, che non può restare un privilegio riservato a poche italiane». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino