Per i vacanzieri di ritorno da Grecia, Spagna, Malta e Croazia il risultato del tampone arriva in 48-72 ore al massimo, ma c’è chi non ha voglia di aspettare. E...
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La sorveglianza sulle quarantene è estremamente blanda, perché i medici sono tutti concentrati ai drive in sanitari o nei centri Covid allestiti d’urgenza negli aeroporti. Le Asl, insomma, non hanno abbastanza personale per sorvegliare migliaia di passeggeri sbarcati nell’ultima settimana e accertarsi che rispettino effettivamente l’isolamento. Nonostante i controlli soft, gli esperti del tracciamento regionale hanno iniziato a scoprire chi infrange la quarantena. Tutti contagiati.
«Quando li chiamiamo per comunicare la positività al Covid-19 - spiega Enrico Di Rosa, il direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) della Asl Roma 1 - ammettono candidamente di non essere a casa: chi è in strada, chi è al lavoro». Come si giustificano? «Dicono: non sapevamo che dopo il tampone dovessimo isolarci in attesa del responso». Una “difesa” traballante, si fa fatica a crederci: «Chiunque si sia informato e abbia saputo di dover fare il tampone una volta tornato in Italia - riprende Di Rosa - sa benissimo, perché lo dice la stessa ordinanza, che fino a quando non saprà l’esito dell’esame è tenuto alla quarantena».
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Un’attesa accettabile, non si tratta di rimanere barricati in salotto per settimane: chi fa il tampone in aeroporto (da lunedì i medici sono operativi a Fiumicino, da martedì a Ciampino) viene sottoposto ai test rapidi, il responso arriva in 15-20 minuti. Chi invece decide di recarsi in un secondo momento ai drive-in allestiti in parchi e ospedali, magari perché non ha voglia di aspettare con la valigia all’interno dello scalo o è rientrato col traghetto, viene avvisato subito dagli addetti della Asl: «Il risultato arriverà via mail in 24-48 ore». In alcuni casi diventano 72. Non di più. Eppure c’è chi non se la sente di pazientare, anche se uscire di casa senza sapere se si è stati contagiati mette in pericolo chiunque si incontri. Solo nella Asl Roma 1 sono stati trovati 2 positivi in giro per la città.
C’è anche chi è andato in spiaggia, è capitato a Santa Severa. Non è l’unico caso di quarantena violata sul litorale. «Ad inizio agosto abbiamo scoperto una famiglia che era andata a giocare a calcetto, anche se avrebbe dovuto essere in isolamento, dato che era stata a contatto con un positivo», ricorda Simona Ursino, dirigente della Asl Roma 4. «Anche il cluster di Anguillara, 6 positivi finora, ha avuto origine da una persona tornata dalla Sardegna».
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Per accorciare ulteriormente la trafila dei responsi medici, alcune Asl comunicheranno subito l’esito via sms, poi arriverà la mail. L’allerta è alta, questo weekend da Grecia, Spagna, Malta e Croazia sono attesi 56 voli (44 a Fiumicino, 12 a Ciampino), vale a dire 5mila passeggeri. «Sarà un fine settimana difficile, con il picco di rientri», spiega Pier Luigi Bartoletti, il responsabile dell’Uscar, l’unità speciale che si occupa dei tamponi. «Nei due aeroporti siamo attivi con 20 medici, anche i drive in sanitari sono stati rafforzati al massimo».
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Il Mattino