È iniziata la seduta straordinaria dell'Assemblea capitolina per discutere il futuro dell'Atac, l'azienda municipalizzata dei trasporti pubblici di Roma piegata...
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Dopo questa interruzione il sindaco è tornata a prendere la parola, ricordando che lo strumento scelto dall'amministrazione per salvare l'Atac è «il concordato preventivo in continuità» e che non c'è la volontà di privatizzare l'azienda poiché questa scelta, a detta del primo cittadino di Roma, equivarebbe a «svendere l'azienda». «Per effetto di politiche sciagurate che negli anni hanno creato un debito di oltre oltre 1 mld, Atac rischiava il fallimento - ha esordito la Raggi - noi la salveremo mantenendola saldamente in mano pubblica, salveremo il servizio e migliaia di posti di lavoro». La parola chiave per il sindaco resta "rilancio", «Chiediamo con forza, guardando negli occhi i cittadini e i lavoratori, di sostenerci - ha invocato poi la Raggi - perché il nostro obiettivo è quello di fare rimanere pubblica Atac e di rilanciarla. Mi rivolgo in particolare ai lavoratori e ai sindacati». Un passaggio della relazioni, ha riguardato, i dipendenti dell'azienda di trasporti per i quali il sindaco ha promesso la volontà di «mantenere i livelli occupazionali». «I lavoratori onesti - ha aggiunto ancora il sindaco - non hanno nulla da temere, mentre non saranno più tollerate posizioni rendita: come abbiamo dimostrato con i licenziamenti per parentopoli non facciamo sconti a nessuno».
«Il bilancio 2016 per quanto ci viene detto dai vertici della società potrebbe chiudersi con un patrimonio netto negativo. Una situazione spaventosa che chiama tutti a un'assunzione di responsabilità e mi permetto di dire forse alcuni più di altri: a chi ha avuto il compito di gestirla e non ha vigilato sugli aspetti operativi e finanziari e infine
noi che siamo chiamati a trovare una soluzione», ha concluso la Raggi.
Il Mattino