Alla corte di Virginia Raggi, con un ruolo di consulente al Bilancio, arriva una vecchia conoscenza del Movimento 5 Stelle: Filippo Nogarin, ex sindaco grillino di Livorno negli...
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A dicembre dell'anno scorso, raccontava in un'intervista: «Oggi sono povero e devo affrontare il dileggio».
In Campidoglio evidentemente si sono ricordati di lui. Ecco allora la nomina come collaboratore dell'Assessorato al Bilancio, guidato da chi? Gianni Lemmetti, toscano di Pietrasanta, che dall'agosto 2014 all'agosto 2017 ha ricoperto l'incarico di assessore alle Finanze proprio al Comune di Livorno, nella giunta Nogarin. Quell'estate di tre anni fa, in uno scambio al sapore di calcio mercato tra amministrazioni stellate, Lemmetti passò armi e bagagli nella squadra di Raggi, col compito di salvare dal crac la disastrata Atac come aveva fatto con l'Aamps, l'azienda dei rifiuti livornese. Da un concordato fallimentare all'altro. E visto che in politica, come nella vita, certe relazioni fanno giri immensi e poi ritornano, riecco la coppia Nogarin-Lemmetti, stavolta a ruoli invertiti: il secondo sarà in qualche modo il capo del primo.
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Nello staff di Raggi assicurano che la decisione ormai è presa. Manca solo l'ordinanza di nomina. Nogarin, ingegnere aerospaziale classe 1970, avrà un ruolo di consulente al Bilancio, si occuperà di gestione informatica dei dati delle casse capitoline. Casse già malconce, ora particolarmente funestate, come quelle dei grandi comuni italiani, dalla crisi Covid. I mancati introiti, fra Tari, multe e tributi non versati, secondo i tecnici capitolini potrebbero superare i 700 milioni. Insomma i problemi non mancano e anche Nogarin darà il suo contributo.
L'ex sindaco di Livorno qualche grana giudiziaria alle spalle: archiviato per la vicenda Aamps, poi imputato per l'alluvione del 2017 - non è il primo nome del M5S delle origini ad essere attratto nell'orbita del Campidoglio in questo ultimo scampolo di mandato grillino. A settembre Raggi ha nominato come capo staff Max Bugani, membro dell'associazione Rousseau ed ex capo-segreteria di Di Maio vicepremier. Una mossa, dicevano all'epoca nell'entourage della sindaca, studiata per «garantire maggiori vasi comunicanti col M5S nazionale». Anche in vista della ricandidatura, strada che Raggi al di là dei dribbling dialettici («Il doppio mandato? Se ne parlerà agli Stati generali M5S», ha detto ieri) è intenzionata a percorrere. Pure Alessandro Di Battista la difende: «È una sindaca fantastica», è convinto. Ora nella squadra entra Nogarin, personaggio che sugli attivisti della prima ora esercita un certo richiamo, ma c'è il rischio che i vecchi rapporti nel contesto livornese ravvivino qualche polemica. Il neo-consulente del Comune finì sotto attacco dell'opposizione già a novembre quando fu nominato consigliere del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, poco dopo il flop alle europee. Ingaggio da 40mila euro l'anno. Da lì la difesa a mezzo stampa: «Vivo in povertà, sembra che sia un esubero ma ho mostrato cosa so fare». Anche per via della consulenza al Ministero, a Palazzo Senatorio avrà un contratto part-time: 25mila euro l'anno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino