Ravenusa, iI professore di Filosofia, Pietro Carmina, e il dolore degli studenti: «Non ci lascerai mai»

«Ci ha fatto amare la filosofia come nessun altro, ci ha arricchito di miti, aneddotti, racconti con la voglia di insegnarci la vita» ricorda Angela; Tommaso invece ha...

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«Ci ha fatto amare la filosofia come nessun altro, ci ha arricchito di miti, aneddotti, racconti con la voglia di insegnarci la vita» ricorda Angela; Tommaso invece ha condiviso il messaggio che il professore Pietro Carmina, 68 anni, morto nel disastro di Ravanusa, diffuse alla fine della sua esperienza di docente di storia e filosofia del liceo classico di Canicattì.  

Scriveva il professore Carmina che sperava di potersi godere a lungo la pensione dopo 43 anni di insegnamento: «Ho appena chiuso il registro di classe. Per l’ultima volta. In attesa che la campanella liberatoria li faccia sciamare verso le vacanze, mi ritrovo a guardare i ragazzi che ho davanti». Il professor Carmina raccontò di rammentare i sorrisi, le battute, il disappunto, le giustificazioni, le gioie e i dolori delle centinaia di ragazzi che aveva visto in 43 anni: «Vorrei che sapeste che una delle mie felicità consiste nel sentirmi ricordato». 

E ieri a decine lo hanno ricordato, dopo che si è diffusa la notizia della sua morte. Tifoso della Juventus, molto legato alla moglie che ieri sera risultava ancora dispersa, il professor Carmina secondo gli abitanti di Ravanusa che lo incrociavano, «era una persona per bene, di altri tempi, educato, un intellettuale». Il figlio si trovava in viaggio, in Lombardia, e ieri è tornato a Ravanusa. Sulla sua pagina Facebook Pietro Carmina mostrava con orgoglio, insieme alla moglie, la foto con il figlio il giorno della laurea.

Non sono banali i ricordi che hanno del professore gli studenti, quasi una versione siciliana del film “L’attimo fuggente”. Armando ripensa a quando il prof riusciva a fare diventare un argomento di Sociologia del lavoro anche un film di Lino Banfi. Elettra non si dà pace: «Centinaia di ex studenti oggi visitano la sua pagina Facebook. Tutti con il pensiero ci ritroviamo seduti ai banchi del liceo, assistendo ad una sua lezione, che fosse storia o filosofia erano sempre coinvolgenti quando era lei a parlare, professore». 

In tanti ripubblicano le foto di classe con il prof. generazione dopo generazione. Ma c’è anche qualche collega che cita il romanzo che l’insegnante in pensione aveva pubblicato. Paolo: «Come dicevi tu il mondo fantastico talvolta è più reale del reale. Forse è anche vero il contrario. Tutto è accaduto in maniera così surreale, tutto per una scintilla. Come nel tuo romanzo». Il professor Carmina amava ricordare tutti i suoi studenti, ma era contento quando loro si ricordavano di lui. Ieri purtroppo non ha potuto leggere i loro messaggi. 

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Il Mattino