«Solo una slide: Quota 100 è un provvedimento che abbiamo condiviso con la Lega, il Reddito di Cittadinanza è un nostro cavallo di battaglia. Sia noi sia la...
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Ministro della Salute Giulia Grillo, ma l'hanno visto tutti che l'altro giorno Salvini ha mostrato solo quella slide su Quota Cento, quasi a voler prendere le distanze da voi alleati.
«Le assicuro: in Consiglio dei ministri, c'è assoluta collaborazione e condivisione. Abbiamo puntato tanto sul Reddito di cittadinanza che rappresenta un assoluto traguardo per il nostro Paese. Con Quota cento e Reddito di cittadinanza rivoluzioniamo il nostro Welfare».
Ce la farete a partire ad aprile?
«Certo, è una sfida. Ma è l'obiettivo che ci siamo dati ed è giusto andare fino in fondo».
Poi a maggio ci sono le Europee, il primo vero tagliando per il M5S e la coalizione di governo. Anche nei rapporti di leadership con Salvini.
«È un test importante ma non è esatto dire che abbiamo approvato il Reddito di cittadinanza per mero calcolo elettorale. Era un impegno importante per noi».
Chi garantirà i controlli? Non temete furbetti o imbucati?
«Guardi: non credo sia giusto partire dal presupposto che gli italiani siano un popolo di potenziali truffatori. È offensivo».
Questo no, ma sa: esiste un vizio italico...
«E lo so. Il provvedimento prevede degli appositi meccanismi di verifica, le cosiddette norme anti-divano che consentiranno di arginare eventuali tentativi di truffa».
E come?
«Con un doppio livello di verifica: uno, il più importante, che riguarda il monitoraggio dei requisiti di accesso al reddito di cittadinanza. La seconda fase è incentrata sulla verifica incrociata dei dati per accertare che non ci siano applicazioni errate della norma».
E la formazione?
«È previsto un sistema di accompagnamento nelle aziende e con le aziende mediante incentivi alle imprese fino a 18 mesi e un doppio vantaggio per il lavoratore che seguirà percorsi di formazione e per il datore di lavoro che ne utilizzerà le competenze».
L'esame del testo è stato già calendarizzato al Senato dove i numeri sono risicati. L'alleanza reggerà?
«I numeri sono risicati ma dal Senato bisogna prima o poi passare. La maggioranza terrà perché c'è assoluto accordo».
Anche sull'autonomia differenziata tra Regioni, tanto cara alla Lega? Non pensa possa penalizzare il Sud?
«Ritengo di no, l'obiettivo è quello di migliorare i servizi al cittadino».
Quindi lei, siciliana, è d'accordo con il governatore del Veneto Luca Zaia?
«Le spiego. Prendiamo la sanità: abbiamo due livelli di valutazione, uno che riguarda le funzioni, l'altro lo spirito solidaristico tra Regioni richiamato dal Patto per la salute. Sulle funzioni è assolutamente necessario superare quelle rigidità e quegli ostacoli che impediscono talvolta di assicurare servizi efficienti ai cittadini. È chiaro che non lasceremo indietro nessuno e se ci sarà bisogno di sostenere qualche Regione con risorse aggiuntive lo faremo».
I sindacati dei medici sono preoccupati: nel breve-medio termine rischiamo di non avere più dottori negli ospedali e nelle strutture pubbliche.
«Conosco i motivi di queste preoccupazioni. Intanto stiamo procedendo a una riforma complessiva della classe medica e cercheremo di farlo con un'adeguata programmazione, a cominciare dalle norme previste dal decreto Semplificazione che favorisce l'assunzione di nuovo personale e interviene in maniera positiva nei percorsi di specializzazione e formazione. Inoltre, le nuove disposizioni prevedono che il medico, ancora in fase funzionalmente produttiva, che scegliesse di andare in pensione dal pubblico non potrà poi lavorare in strutture private. È chiaro che monitoreremo con costante attenzione il fenomeno ma il mantenimento dei servizi nella sanità pubblica non è e non sarà mai in discussione».
Quali saranno le decisioni sulla sanità in Campania?
«La strada è quella di nominare un commissario: sono in corso valutazioni e prenderemo una decisione che riguarderà Campania e Lazio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino