Lo scontro sul referendum sale di livello, arriva nelle aule dei tribunali e tocca il Quirinale. A scatenare l'ultimo caso è un ricorso al Tar di M5s e Sinistra...
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Grillini e Sinistra italiana tirano quindi in ballo il Quirinale. E la risposta del Colle non si fa attendere. Poco dopo le 15, in relazione a quanto affermato dai ricorrenti in una nota «in cui impropriamente si attribuisce alla Presidenza della Repubblica la formulazione del quesito referendario», ambienti del Quirinale precisano che «il quesito che comparirà sulla scheda è stato valutato e ammesso, con proprio provvedimento, dalla Corte di Cassazione, in base a quanto previsto dall'articolo 12 della legge 352 del 1970, e riproduce il titolo della legge quale approvato dal Parlamento». Tecnicismi a parte, la polemica politica divampa e da Treviso interviene anche Matteo Renzi. «Il quesito - spiega il presidente del consiglio - è quello che la legge prevede per la riforma costituzionale. Se volevano, potevano emendarla in aula: hanno presentato 84 milioni di emendamenti, ma il titolo andava bene a tutti». Ovviamente, la domanda sulla scheda diventa il pane che alimenta lo scontro con Forza Italia e Lega («Renzi non sa più cosa inventarsi per un sì in più», attacca Barbara Saltamartini) che prendono di mira il premier e il Pd che replica. «Il ricorso al Tar conferma che il fronte del No è a corto di argomenti ed è costretto ad alzare ogni giorno una nuova cortina fumogena per nascondere la sostanza della posta in gioco», dice la vicesegretaria Debora Serracchiani.
Come se non bastasse, a fare rumore sono anche le parole di Roberto Benigni. Il premio Oscar si schiera a favore della riforma. «È indispensabile che vinca il sì. Se vince il no il giorno dopo sarà peggio della Brexit. I costituenti stessi hanno auspicato di riformarla la seconda parte, poi c'è la maniera di migliorarla ma se non si parte... Non è come qualcuno dice, la riformeremo dopo. No, non accadrà mai più», dice l'attore alle Iene. Un endorsement che fa arrabbiare l'opposizione. «La notizia del giorno non è che Benigni tifa per matteorenzi, la notizia del giorno è che Benigni tiene famiglia...», ironizza Renato Brunetta di Forza Italia. «Benigni è un simpatico ignorante», lo definisce il leghista Salvini. «Benigni confonde Calamandrei con Verdini», è il sarcasmo del grillino Di Battista. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino