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Da alcuni mesi il principe Carlo svolge molti dei compiti di sua madre, la regina Elisabetta. È un'enorme mole di lavoro, che si aggiunge a quella che già gli toccava come principe del Galles. Anche i viaggi, gli incontri, i discorsi, i patrocini di associazioni benefiche che sarebbero stati riservati al principe Andrea e ai duchi di Sussex, Harry e Meghan, ricadono oggi sulle spalle dei pochi royals rimasti in servizio. Dopo la morte di suo padre Filippo, Carlo è diventato il nuovo capofamiglia, e lavora dall'alba al tramonto.
Ora che si avvicina inevitabilmente il momento della successione, tutti si domandano se Carlo sia in grado di regnare, e se non sarebbe meglio passare la corona direttamente a William. A meno che il nuovo re abdichi, questo non avverrà: la successione è regolata da una legge del Parlamento, e occorrerebbe modificarla. Se qualcuno proponesse una riforma del genere, dovrebbe spiegare a Westminster quali sono le ragioni che dovrebbero impedire a Carlo di regnare. Ha già 73 anni, e William, oggi il royal più popolare dopo la regina, dialogherebbe sicuramente meglio con le nuove generazioni. Ma questo non è sufficiente: Elisabetta ha 96 anni, e tutti sperano che possa regnare ancora molto a lungo.
Dopo avere atteso per così tanti anni, Carlo è in realtà l'erede al trono più preparato alla successione che la monarchia britannica abbia mai avuto. È colto, intelligente e sensibile, ha lo straordinario potere di alzare il telefono e parlare in pochi minuti con qualunque persona al mondo, e lo ha usato spesso per risolvere problemi. La sua fondazione ha aiutato migliaia di ragazzi a trovare un lavoro. Ha parlato per primo molti anni fa, quando per questo lo chiamavano picchiatello, dei problemi ambientali, della necessità di passare a coltivazioni e allevamenti biologici, di costruire (ne ha realizzate due) nuove cittadine a misura d'uomo e di salvaguardare le storiche architetture delle città dall'invadenza degli architetti alla moda.
Eppure, la maggior parte delle persone pensa che sia inadatto a regnare.
Il fantasma di Diana ora lo insegue dovunque e la risalita della china nel gradimento della gente è stata lunga e faticosa. La regina lo ha aiutato, annunciando che Camilla avrà il rango di regina consorte, un ruolo che si è meritata in questi anni con grande impegno e dedizione. Carlo ha già in mente quello che farà quando toccherà a lui: Buckingham Palace non sarà più la residenza ufficiale del monarca, ma diventerà un palazzo aperto ai turisti. La sede della monarchia sarà spostata o al castello di Windsor o in un palazzo più piccolo, magari a Clarence House, sul Mall. I membri non attivi della Royal Family dovranno trovarsi un lavoro e non riceveranno più un appannaggio. Le spese e lo sfarzo diminuiranno, le Rolls e le Bentley saranno sostituite da auto elettriche.
Ma i maggiori cambiamenti arriveranno poi con il regno di William, il quale è stato influenzato dalla rilassata vita borghese nella casa dei genitori della moglie Kate, senza tanti fronzoli e servitori in giro. William già propone di abolire inchini e salamelecchi e trasformerà la monarchia britannica in una di quelle monarchie nordiche di cui ci importa pochissimo e dei cui sovrani non ricordiamo neppure il nome. Una ragione in più per aspettare ancora un poco.
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