Una volta si usava falsificare le firme, oggi si è passato direttamente all'hackeraggio. Accesso abusivo a sistemi informatici, falsità materiale in atti...
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La notizia è riportata oggi dal quotidiano «Il Tirreno». Secondo quanto ricostruito dalla polizia postale due degli indagati, molto abili con l'informatica, avevano insinuato nei computer della scuola un 'trojan' - dispositivo usato anche per le intercettaziioni - riuscendo così a visualizzare le password dei docenti per accedere al registro elettronico.
Gli altri amici, tra gli indagati, hanno chiesto di cancellare le assenze non giustificate prima che partisse la segnalazione ai genitori. Qualcuno di loro pare fosse a rischio bocciatura. È stato il preside ad accorgersi dell'intrusione a fine marzo 2019 e quindi a far partire l'indagine. La polizia postale li ha interrogati tutti arrivando a distinguere chi ha 'hackerato' il computer della scuola e chi ha usufruito dell'accesso illegale al registro dei professori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino