Riforme, oggi il sì finale al Senato. Berlusconi alla prova del referendum

Riforme, oggi il sì finale al Senato. Berlusconi alla prova del referendum
La riforma del Senato, che secondo qualcuno non aveva voti per essere approvata, esce oggi da Palazzo Madama e si avvia verso il giro conclusivo. In attesa di un altro paio di...

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La riforma del Senato, che secondo qualcuno non aveva voti per essere approvata, esce oggi da Palazzo Madama e si avvia verso il giro conclusivo. In attesa di un altro paio di passaggi parlamentari "prendere o lasciare" - ovvero senza possibilità emendativa - sarà interessante seguire lo schieramento del forze politiche in vista del referendum confermativo che si dovrebbe tenere in autunno del prossimo anno.




Di particolare interesse sarà seguire la composizione dei Comitati per il "No" alla riforma. Sulla carta lo schieramento dovrebbe essere composto da Forza Italia, M5S, Sel, Lega, Fratelli d'Italia e sinistra Pd. Il fronte è articolato ma il primo che oggi ha chiamato a raccolta il fronte del 'No' è stato Silvio Berlusconi che, oltre ad avere una certa esperienza di referendum per averne perso uno nel 2006 sulla riforma costituzionale votata dal centrodestra, e per averne vinto uno - per lui forse più importante - come quello sulle tv del giugno del 1995.



Per vincere un referendum servono soldi e televisioni oltre alla rete, tanto cara ai grillini. Berlusconi ha tutte e due ed è convinto che il prossimo anno sia l'anno della doppia spallata al governo. A maggio con le elezioni comunali e a ottobre con il referendum. La prima vittoria potrebbe trascinare la seconda, secondo il Cavaliere che oggi è arrivato a Roma poche ore dopo l'arresto del vicepresidente della regione Lombardia Mario Mantovani. Uomo forte di Forza Italia in Lombardia e da sempre vicino alla famiglia Berlusconi.



Resta da vedere sino a che punto grillini, sinistra del Pd, azzurri e leghisti sono disposto a mischiarsi tra loro e a sedere sugli stessi banchetti.



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Il Mattino