Rigopiano: quel pozzo scavato nella neve, unica via di salvezza di chi è sopravvissuto

Un buco profondo nella massa di neve, a monte dell'area piscina e Spa che è l'unica zona dell'albergo non sepolta completamente dalla valanga: uno scavo alto...

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Un buco profondo nella massa di neve, a monte dell'area piscina e Spa che è l'unica zona dell'albergo non sepolta completamente dalla valanga: uno scavo alto più di un uomo che scende in direzione di una piccola apertura, una sorta di tombino aperto nel ghiaccio grigio, dove si intravvede lo stretto passaggio su un pavimento lastricato in maiolica e più in basso, un solaio con sotto travi, macerie, pezzi di muro. È la «strada» che ha portato i soccorritori verso i superstiti dell'hotel Rigopiano, e che tuttora è la via seguita per portarli fuori, come hanno testimoniato le immagini del piccolo Parete abbracciato dai vigili del fuoco.

 
La «strada» è stata individuata non a caso, hanno spiegato i soccorritori, ma studiando le mappe dell'hotel e cercando di capire, anche in base alle indicazioni di chi conosceva bene il resort, dove sarebbero potuti essere riuniti il maggior numero di clienti e di personale. Una scelta «soggettiva» che si è aggiunta all'utilizzo dei cani da valanga e degli altri strumenti tecnologici di indagine.

E la decisione di andare verso le zone comuni al pian terreno dell'hotel è stata vincente: il primo gruppo di sei persone individuate sotto le macerie, infatti, si sarebbe trovato nella zona ricreativa dell'albergo, dove c'erano il bar e la sala biliardo, come ha spiegato il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta.
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Il Mattino