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Ucciso per gelosia. Robert Trajkovic è morto a 17 anni con un laccio intorno al collo che gli ha tolto il respiro. L'allarme, a Trieste, era stato dato due giorni fa dal padre: Robert, che era ancora uno studente, era scomparso da venerdì. Il corpo è stato trovato nel sottoscala di un palazzo, lo stesso nel quale vive la ragazza di 19 anni che lui e il giovane marocchino, ora accusato dell'omicidio, si contendevano. L'aggressore ha già confessato, ma adesso si cerca un complice, un altro giovane che sarebbe stato alla guida dell'auto in cui la vittima è stata picchiata.
Dopo 24 ore di ricerche il corpo di Robert è stato trovato. Il papà del ragazzo aveva subito temuto il peggio, tanto da chiamare il giovane, che è poi stato fermato dai carabinieri, per chiedergli spiegazioni. Nel sottoscala del palazzo, non vicino al centro, è rimasta una macchia di sangue. Non è chiaro se Robert e il rivale in amore si siano affrontati o se alla giovanissima vittima sia stata tesa una trappola. La discussione, con l'ex fidanzato della diciannovenne italiana contesa, sarebbe comunque avvenuta in un'auto, dove Robert sarebbe stato ucciso. E solo successivamente il corpo sarebbe stato portato nel sottoscala dell'immobile adibito ad affittacamere. Sabato notte il giovane marocchino, da tempo residente a Trieste, è stato fermato. Durante l'interrogatorio il ventunenne avrebbe dato in escandescenze, rendendo necessario il ricovero in ospedale. Solo ieri mattina i carabinieri hanno potuto continuare a fare domande e il ragazzo avrebbe ammesso, durante le dichiarazioni spontanee. Domani sarà interrogato. Adesso si cerca il complice. Il giovane che era alla guida dell'auto. Intanto i carabinieri hanno sequestrato i cassonetti che si trovavano nei pressi dell'immobile in cui è stato trovato il corpo.
«Mio figlio è stato vittima di un'imboscata - si dispera ora papà Peter, origini serbe ma da tempo residente a Trieste - Robert aveva un appuntamento con la sua ragazza in una struttura ricettiva.
Sarà il Comune di Trieste a provvedere al funerale di Robert. Il padre, attraverso le colonne de Il Piccolo, aveva lanciato un appello: «La nostra famiglia è povera, mia moglie ha perso il lavoro. Non abbiamo neanche i soldi per il funerale. Chiediamo al Comune di Trieste di aiutarci per dare sepoltura al nostro figlio». E adesso sia il sindaco, Roberto Dipiazza, che l'assessore alle Politiche sociali Carlo Grilli, hanno garantito che l'amministrazione coprirà le spese.
Ma intanto in città, l'ennesimo episodio di violenza e sangue, avvenuto in pochi mesi accresce l'allarme sociale. A sottolineare una situazione preoccupante è la senatrice dem Tatjana Rojc: «Prima di tutto viene il dolore per una giovane vita stroncata. Ma poi bisogna affrontare con serietà il problema della violenza, strisciante o eclatante, che si sta manifestando a Trieste».
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