Blitz all'alba a Ostia. In azione anche l'elicottero. I carabinieri del Gruppo Ostia, agli ordini del colonnello Pasqualino Toscani, hanno arrestato tre persone. Sono i...
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A restare ferito sotto le finestre il 52enne cognato di Roberto, il boss reggente del clan sinti - secondo i pm - e responsabile della testata ai danni del giornalista di Nemo.
Ostia, la Guardia di Finanza sequestra il tesoro del clan Spada: 18 milioni di euro
Da subito gli investigatori avevano ipotizzato che l'agguato potesse essere un messaggio da far recapitare proprio a «Robertino», recluso attualmente nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo vicino Udine oltre a rappresentare un avvertimento preciso per il diretto interessato.
Sul movente hanno indagato i carabinieri del Gruppo Ostia che hanno - fin da subito - avuto ben chiaro lo scenario entro cui era maturata l'imboscata. Un contesto difficilmente diverso da quello della faida tra clan. Forse un’offensiva lanciata dagli “emergenti”, quelli che vogliono prendersi il mercato della droga sul mare di Roma.
In meno di un mese, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia , grazie ad un’efficace e tempestiva attività d’indagine, hanno notificato un’ordinanza che dispone per i tre la custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, con l’accusa di tentato omicidio.
Il fatto di sangue si colloca nelle dinamiche di “riposizionamento” dei gruppi malavitosi lidensi sullo “scacchiere criminale” di Ostia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino