Roma, esplosione a Torre Angela: «Non è stato un incidente» Dietro al crollo, una delusione d’amore

Non è stato un incidente: non c’era nessun guasto delle condutture. Si cominciano a scartare le prime ipotesi sulle probabili cause dell’esplosione a Torre...

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Non è stato un incidente: non c’era nessun guasto delle condutture. Si cominciano a scartare le prime ipotesi sulle probabili cause dell’esplosione a Torre Angela, che martedì mattina alle 7 e mezza ha squarciato una palazzina e provocato tre feriti. Le prime informazioni al vaglio degli inquirenti farebbero propendere più per un atto voluto: probabilmente un fornello del gas lasciato aperto e una sigaretta accesa.

Il sospetto è che si tratti di azioni messe in atto in un momento di disperazione dal padrone di casa, un cinquantasettenne single, secondo alcune indiscrezioni, in crisi per una delusione sentimentale. Per conoscere i risultati degli accertamenti del Nucleo investigativo dei vigili del fuoco delegato nelle indagini, dei carabinieri e di tecnici della Asl, ci vorranno ancora giorni. Di certo, la ricostruzione fornita dall’inquilino dell’attico esploso, un affittuario, che ha riportato ustioni su tutto il corpo, non hanno convinto gli investigatori. 

 

«Ho acceso una sigaretta ed è esploso tutto», ha raccontato, per poi precisare: «Avevo lasciato un fornello acceso, sono sceso per buttare l’immondizia e quando sono risalito, nell’accendermi la sigaretta c’è stata quella tremenda deflagrazione». I pochi minuti di assenza dalla casa, però, non giustificherebbero il grande volume di gas accumulato e quindi la conseguente esplosione che ha fatto saltare anche il solaio. Se le indagini dovessero confermare l’esclusione dell’ipotesi dell’incidente, come emerso dai primi accertamenti, l’uomo rischierebbe di finire indagato. A coordinare l’inchiesta a piazzale Clodio sono il pm Valentina Margio e il procuratore aggiunto Giovanni Conzo.

Per gli inquilini della palazzina di via Atteone, a Torre Angela, l’incubo si è scatenato poco dopo le sette del mattino. Prima il boato, l’odore acre, il fumo nero, poi le fiamme. Quando sono arrivati i primi soccorritori l’inquilino dell’attico barcollava ed era quasi completamente ustionato. Ha subito parlato della sigaretta. Ora è ricoverato al Sant’Eugenio con il settanta per cento del corpo bruciato, ma è vigile. Sono rimasti feriti anche i due abitanti della casa accanto alla sua, 57 e 58 anni, proprietari dello stabile. L’onda d’urto, fortunatamente, ha provocato loro solo leggere contusioni. 

La deflagrazione è stata potente, ha sventrato l’intero appartamento. Sul posto sono accorse le squadre dei vigili del fuoco e anche i nuclei speciali per la ricerca di persone nei crolli. Gli occupanti della palazzina sono stati evacuati, inclusi due cagnolini portati in salvo dai pompieri attraverso delle scale montate sulla facciata dello stabile. Dodici persone hanno richiesto e ottenuto assistenza alloggiativa da parte del Comune. L’inquilino, è emerso poi, si era da poco lasciato con la compagna e stava vivendo un momento di profonda prostrazione.

La ex è stata ascoltata dai carabinieri e avrebbe raccontato di qualche episodio di stalking. Il crollo avrebbe potuto coinvolgere persone che andavano al lavoro e, un’ora dopo, ragazzi diretti a scuola. Robert, un parquettista, era già al lavoro ai Parioli. «Mi ha avvertito la mia compagna, che a giorni partorisce. Era crollato di tutto nel nostro giardino e lei era rimasta bloccata». «Abbiamo sentito un botto impressionante prima che le fiamme divampassero e si mangiassero mezzo palazzo», ha raccontato una inquilina. In casa forse c’era anche una bombola. 

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Il Mattino